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Monday, August 9, 2021

Borse europee caute tra Fed e timori variante Delta. Petrolio in calo - Il Sole 24 ORE

4' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Le Borse europee inaugurano la settimana all'insegna della cautela, dopo le brillanti performance dell'ottava precedente (+3% Parigi, +2,5% Milano, +1,78% lo Stoxx600) accompagnati dai nuovi record di Wall Street.
I listini europei sembrano seguire l'orientamento di quelli cinesi, soprattutto Shanghai, mentre Tokyo è chiusa per festività, e lasciano per il momento da parte le preoccupazioni per la diffusione della variante Delta di Covid-19, in particolare in Cina e Stati Uniti, mentre gli investitori guardano alla Federal Reserve dopo i dati americani sul mercato del lavoro (+943mila nuovi posti a luglio rispetto al mese precedente): attesa per i dati dell'inflazione americana di luglio che saranno diffusi mercoledì. Detto questo, gli indici procedono a corrente alternata, come mostrano il FTSE MIB di Milano, il CAC 40 di Parigi, il DAX 30 di Francoforte, il Ftse 100 di Londra, l'IBEX 35 di Madrid e l'AEX di Amsterdam.

Petroliferi sotto pressione, bene risparmio gestito

A Piazza Affari vendite sui petroliferi, complice la nuova caduta dei prezzi del greggio, e su diversi titoli bancari come Banca Pop Er e Banco Bpm. Vivace il risparmio gestito a partire da Azimut, Finecobank e Banca Mediolanum, grazie alle ipotesi di consolidamento nel settore che ha presentato brillanti risultati nel primo semestre. Tra le migliori Unipol, sfruttando ancora i risultati presentati venerdì: il titolo prosegue nella corsa che ha portato le quotazioni a crescere dell'11% nelle ultime tre settimane, visto che, secondo le case di investimento, la distribuzione dei dividendi e l'ampio sconto rispetto al Net asset value a cui tratta il titolo sono alla base della performance di Borsa

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Settore fieristico in luce, tra le migliori anche Nusco

Acquisti in Borsa sul settore fieristico grazie all'imminente sblocco dei nuovi ristori pubblici per le società del comparto. Fiera Milano è in netto rialzo, mentre Italian Exhibition Group (Rimini e Vicenza) corre ancora di più. Venerdì il ministro del Turismo Massimo Garavaglia ha annunciato il via libera informale da parte della Commissione europea della deroga al regime "de minimis", relativo agli aiuti di Stato, che finora aveva limitato i contributi pubblici a copertura delle perdite subite per le chiusure imposte dalle restrizioni anti-Covid. La decisione sarà formalizzata dopo Ferragosto. Fuori dal listino principale, tra le migliori anche Nusco, che ha debuttato venerdì scorso e che beneficia anche dell'ingresso di Ediliziacrobatica nel capitale.

Petrolio in ribasso a minimi tre settimane

Petrolio in netto calo dopo la ritirata (-7%) dell'ultima settimana: il Brent ottobre del 2,5% a 68,9 dollari al barile, il Wti settembre è trattato a 66,55 (-2,5% sulla chiusura ufficiale di venerdì). Entrambi i contratti sono ai minimi da tre settimane. Sul greggio pesano le preoccupazioni sulla risposta cinese ai nuovi contagi, ma anche l'andamento del dollaro (la cui forza normalmente penalizza gli asset denominati nella stessa valuta) e i dati di luglio sulle importazioni cinesi di greggio (ancora inferiori ai 10 milioni di barili giornalieri).

Oro tocca i minimi in 4 mesi, poi recupera

I buoni dati sull'occupazione americana diffusi venerdì, segno della solidità della ripresa a stelle e strisce, e le possibili mosse della Federal Reserve spingono al ribasso il prezzo dell'oro, che è scivolato ai minimi dal 31 marzo scorso e poi ha recuperato terreno. Il metallo prezioso cede l'1,1% a 1.744,25 dollari l'oncia, ma era arrivato a perdere il 4,4% a 1.684,37 dollari, appunto il punto più basso dal 31 marzo scorso. «I dati sul lavoro americano hanno superato le aspettative, innescando il rally del dollaro e il calo di beni rifugio come oro e argento», scrive Carlo Alberto De Casa per Kinesis, segnalando che «da un punto di vista tecnico, dopo settimane di movimenti laterali, il primo segnale di debolezza dell'oro è stato l'allontanamento dal range tra 1.790 e 1.820 dollari». Tuttavia, il recupero a cui si è assistito, con l'oncia tornata sopra i 1.700 dollari, «dimostra che il calo iniziale è stato determinato da una reazione eccessiva del mercato a uno scenario di bassa liquidità».

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