La "roadmap" stilata nel 2019 è stata ridiscussa in un incontro al Mise a cui erano presenti il ministro Giorgietti, la sottosegretaria Ascani e le associazioni di rappresentanza del mondo della televisione.
Il passaggio al nuovo standard - Dal Mise nessun obbligo, solo la richiesta che un numero di "programmi rappresentativi" passi al nuovo standard Mpeg-4 a partire dal 15 ottobre 2021. Per spingere le famiglie all'acquisto di un nuovo televisore adeguato allo standard Dvb-T2, è stato stanziato un bonus di 100 euro usufruibile da tutti a prescindere dal reddito.
Il "refarming" delle frequenze - Nessuno slittamento invece per quanto riguarda l'abbandono delle frequenze in banda 700, che finiranno in mano alle telecomunicazioni. La data stabilita è quella del primo luglio 2022, quando le società di tlc potranno servirsene per veicolare la tecnologia 5G.
La Sardegna sarà apripista - La prima Regione a sperimentare la nuova banda sarà la Sardegna, che lascerà la vecchia frequenza a partire dalla fine dell'anno, anche per evitare interferenze con la vicina Francia. A gennaio 2022 sarà la volta di gran parte del Nord Italia, per finire a giugno 2022 con le Regioni che si affacciano sul Tirreno.
Digitale terrestre, slitta il termine per il passaggio al nuovo standard di trasmissione - TGCOM
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