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Tuesday, June 8, 2021

Vaccinazioni, dal 28 tempi accorciati per richiami Pfizer e Moderna. Zangrillo: "Virus clinicamente in let... - La Repubblica

"Da lunedì 28 giugno la seconda dose della vaccinazione anti-Covid sarà proposta dal portale per la prenotazione dal 21° giorno per i vaccini Pfizer Biontech e dal 28° giorno per il vaccino Moderna. Resta invariato il limite dei 42 giorni come data massima di prenotazione della seconda dose vaccinale, come da Scheda Tecnica del vaccino". Lo comunica in una Nota la Direzione generale Welfare della Lombardia.

Moratti: "La Regione lavora per vaccinare stranieri in attesa di regolarizzazione"

La Regione Lombardia sta lavorando per fare in modo che anche i cittadini stranieri in attesa di regolarizzazione possano prenotare il vaccino anti Covid: l'ha annunciato la vicepresidente e assessora al Welfare Letizia Moratti in Consiglio regionale rispondendo a un'interrogazione del consigliere di +Europa - Radicali Michele Usuelli a proposito delle iniziative messe in campo dalla Regione per la vaccinazione delle persone non in regola con i permessi di soggiorno.

"Per gli stranieri in attesa della definizione delle procedure di emersione, Regione Lombardia sta sviluppando una funzionalità che permetterà la prenotazione della vaccinazione sulla piattaforma regionale anche con codice fiscale numerico e tessera sanitaria provvisoria - ha spiegato Moratti - Per questo, le prefetture stanno trasmettendo alla Regione gli elenchi completi dei cittadini stranieri in questa condizione".

L'assessora al Welfare ha anche dichiarato che "da alcune settimane è in corso un confronto a livello nazionale sulla possibilità di vaccinare cittadini in possesso di codice Stp (straniero temporaneamente presente). Non appena la questione verrà definita e in attesa degli elenchi che dovranno arrivare dal ministero della Salute dei codici Stp inseriti nel sistema della tessera sanitaria, la Regione attiverà tempestivamente i protocolli necessari per la vaccinazione di queste persone".

La vicepresidente della Regione Lombardia, ospite della trasmissione televisiva "Mattino Cinque", ha poi fatto il punto sull'andamento della campagna vaccinale, che sta ormai coinvolgendo anche i giovanissimi dai 12 ai 29 anni: "La loro adesione è importante per consentire l'apertura in sicurezza delle scuola, dando la possibilità di rientrare in presenza e non a distanza - ha dichiarato Moratti - E quindi anche per garantire ai genitori l'opportunità di non faticare nel conciliare la vita lavorativa con il fatto di avere i figli a casa".

Moratti: "Obbligo vaccinale? Meglio pensare a incentivi e disincentivi"

Per quanto riguarda però l'ipotesi dell'introduzione di un obbligo vaccinale, l'assessora ha detto che "la salute è un bene pubblico, ma nello stesso tempo anche individuale. Quindi è difficile pensare di poter mettere un obbligo, ma penso che si possano introdurre incentivi e disincentivi".

A cominciare dal green pass, che secondo Moratti "è un grande incentivo. In tutta Europa dal primo luglio si potrà viaggiare sicuri con il vaccino effettuato. Io credo che soprattutto per i giovani, che viaggiano e si spostano molto, avere il green pass rappresenti un incentivo per sottoporsi al vaccino".

E per convincere anche gli indecisi a immunizzarsi "è molto importante quello che dice la comunità scientifica. Ascoltare i medici e i consigli che ci vengono dati". Soprattutto perché "quando vengono offerti, i vaccini sono tutti sicuri, avendo superato il vaglio dell'Ema e dell'Aifa. I medici sono molto bravi a spiegarlo".

E l'effetto di queste garanzie offerte dal personale sanitario - ha ricordato Letizia Moratti - è che "su AstraZeneca noi abbiamo avuto solo uno 0,5 per cento di rifiuto".

Merito anche della "competenza, professionalità e pazienza" con cui medici e infermieri hanno più volte dato informazioni e spiegazioni sui vaccini.

Zangrillo: "Il virus oggi? Esiste, ma è clinicamente in letargo"

"Questa mattina il Pronto soccorso del mio ospedale era pieno di pazienti con altre malattie, non esistono fortunatamente pazienti con insufficienza respiratoria da Sars-CoV-2. Questo per me vuol dire che il virus è clinicamente... in letargo. Vogliamo dirla così? Può darsi che si risvegli? Speriamo di no". Così Alberto Zangrillo, direttore dell'Unità operativa di anestesia e rianimazione generale del San Raffaele di Milano, ai microfoni di 'Un giorno da pecora' su Rai Radio 1, torna sulla sua affermazione di un anno fa quando disse che il virus era "clinicamente morto".

"Il virus esiste - sottolinea Zangrillo - come esistono centinaia di virus. Adesso stiamo cercando questo, quindi troviamo questo, però se ne cercassimo altri ne troveremmo altri e quello che è certo - aggiunge - è che dobbiamo affrontarlo con attenzione, evitando di fare le cassandre, ma anche di fare degli indovini".

Secondo il medico, "viviamo nel continuo e perenne pregiudizio. La verità assoluta non esiste. La verità è verità in quanto tale perché la dice qualcuno che appartiene al politically correct. Noi - spiega con un esempio - ricordiamo quando Trump disse che forse c'era poca trasparenza da parte dei cinesi: fu preso come un cialtrone, un buffone, e attaccato soprattutto dai media locali e poi ovviamente da tutti gli altri. Adesso, a un anno di distanza, le stesse cose le dice Biden e quindi ora è giusto indagare. In Italia è la stessa cosa - sostiene Zangrillo - quindi il politically correct è alla fine quello che guida: la verità è in relazione a chi dice quella cosa".

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