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Sunday, June 6, 2021

Liguria, 24 medici contro AstraZeneca: “Sbagliato somministrarlo ai giovani”. L’Ordine: “Rischiano un procedimento disciplinare” - Il Secolo XIX

Genova – Un appello di ventiquattro medici vaccinatori affinché sia messo in luce il “punto debole del vaccino AstraZeneca” è stato pubblicato sul profilo Facebook del consigliere regionale ligure Ferruccio Sansa, che si è impegnato a presentare un’interrogazione.

“La campagna vaccinale prosegue a pieno ritmo ma, al contrario di quanto previsto, il vaccino AstraZeneca su cui l’Europa aveva puntato non è decollato, e molte dosi giacciono inutilizzate nei frigoriferi”, scrivono i medici firmatari. “AZ ha un punto debole, assente nei vaccini a RNA: può causare una trombosi venosa associata a diminuzione delle piastrine, che si presenta a distanza di 5-15 giorni dalla vaccinazione e può avere esito fatale. Questa complicanza è stata descritta in soggetti dai 20 ai 55 anni, ma le persone di gran lunga più colpite sono le giovani donne. La trombosi piastrinopenica da vaccino, che non è provocata dai vaccini a RNA, è molto rara. Ovviamente però in una vaccinazione di massa anche una complicanza molto rara ma potenzialmente letale può causare un numero significativo di morti, anche in soggetti che, per sesso ed età, come le giovani donne, hanno un rischio praticamente nullo di morire di Covid”.

Il vaccino AstraZeneca non è mai stato approvato dall’agenzia del farmaco statunitense (FDA) ed è stato eliminato dal programma di vaccinazioni di vari paesi europei, come Austria, Norvegia e Danimarca. Altri hanno messo delle limitazioni all’uso di AZ: in Italia è stato raccomandato l’uso preferenziale nelle persone di età superiore ai 60 anni, in Francia negli over 55. Anche in Inghilterra a marzo AstraZeneca è stato limitato agli over 30, e la limitazione è stata ora estesa agli over 40. Inoltre, a chi ha già avuto AstraZeneca come prima dose, la seconda viene fatta con un vaccino a RNA. In Germania, i cittadini possono scegliere il loro vaccino. Chi ha fatto come prima dose AZ, può scegliere un vaccino a RNA per la seconda”.

“Recentemente – continuano i 24 medici - il governo italiano ha deciso di permettere alle regioni di organizzare Open days di vaccinazione con AstraZeneca aperta a tutti. Hanno già aderito numerose regioni. Anche in Liguria, dal 24 maggio, i cittadini over 18 hanno potuto prenotarsi per Astrazeneca o Johnson&Johnson. I posti si sono rapidamente esauriti suscitando entusiastici commenti sulla stampa e la promessa che l’esperienza sarà ripetuta. In realtà questa iniziativa è ben poco condivisibile se, come sempre si deve fare nel caso di farmaci e vaccini, i rischi sono paragonati con i benefici. Nei soggetti sotto i 40 anni che non hanno comorbidità, il rischio di trombosi venosa con piastrinopenia è sufficiente per sconsigliare fortemente la vaccinazione di AstraZeneca. Infatti, in questa fascia di età la letalità per Covid-19 in Italia è vicina allo zero, e rarissima è l’ospedalizzazione. Quindi la possibilità di avere la trombosi piastrinopenica a seguito di vaccinazione con AstraZeneca, seppur rarissima, rappresenta nei giovani sani un rischio più alto del Covid-19. Invece nei soggetti over 40 il rischio di malattia grave, ospedalizzazione e morte per covid-19 supera chiaramente il rischio di trombosi piastrinopenica”.

“Come medici vaccinatori volontari siamo contrari gli Open days AstraZeneca, perché la somministrazione di questo vaccino ai soggetti minori di 40 anni, in particolare di sesso femminile potrebbe comportare più rischi che benefici, causando anche se raramente complicanze potenzialmente mortali”.  “La lotta al virus non può prescindere dalla trasparenza: gli enti regolatori e i medici devono fornire informazioni complete, comprensibili e veritiere se vogliamo superare la pandemia in breve tempo, rafforzare la fiducia nelle Istituzioni ed evitare rischi inutili tra i nostri giovani”.

Questi i nomi dei medici firmatari: Anna Rubartelli, Nicola Acquarone, Gabriela Arrigoni, Marcello Bagnasco, Daniela Bertagna, Gabriella Bruzzone, Chicco Bonalumi, Leo Chessa, Maria Antonietta Damerio; Enrico Haupt, Antonio Manti, Paola Minale; Federico Oggiano; Orietta Ortino, Renzo Poggio, Mariateresa Re, Vittoria Repetto, Guido Rodriguez, Adele Rossi, Angela Parodi, Daniela Salmeri, Carlo Venzano, Anna Vignoli, Susanna Voltolini.

Il presidente dell’Ordine dei medici di Genova: “Ora rischiano un procedimento disciplinare”

“Questa storia non mi piace. Voglio capire subito se ci sono gli estremi per aprire un procedimento disciplinare nei confronti di questi colleghi”. Il presidente dell’Ordine dei medici di Genova, Alessandro Bonsignore, ammette che era all’oscuro della lettera aperta di 24 camici bianchi genovesi. “Stiamo parlando di un gruppo di vaccinatori volontari che devono sostenere la campagna vaccinare e non scatenare dubbi e sospetti nelle persone: come si fa a dire che il vaccino di AstraZeneca può essere pericoloso quando è stato autorizzato dall’Aifa? Non sono l’autorità scientifica e certe parole fanno danni. In Liguria, come in tutta Italia c’è da mesi un impegno straordinario a vaccinare il maggior numero di persone per ridurre i rischi del Covid: è giusto portare avanti il dibattito scientifico, ma non si può dare in pasto ai social un tema così delicato”.

Bonsignore vuole convocare al più presto alcuni medici, a partire dal chirurgo ex San Martino Leonardo Chessa che si era proposto come rappresentante di un gruppetto di volontari, quando era difficile trovare vaccinatori. “Le parole hanno un peso e possono fare danni. Un testo del genere non può finire su Facebook e poi essere strumentalizzato dal punto di vista politico. Come si fa a dire che tra i giovani c’è scarsa consapevolezza nei rischi della vaccinazione? Sono medici e devono tenere sempre in considerazione il fatto che la campagna di vaccinazione viene fatta a a tutela della salute pubblica. Tanti giovani si vaccinano per proteggere i loro genitori e le persone anziane che frequentano: per loro il rischio di contagiarsi è bassissimo ma il vaccino che sia Pfizer o AstraZeneca, riduce la circolazione del virus”. Bonsignore, spiazzato dall’iniziativa dei ventiquattro medici, contesta la loro uscita pubblica: “Non si può mettere un tema così delicato su Facebook e confondere le idee ai non addetti a lavori, semmai se ne discute ad Alisa con specialisti come Icardi e Ansaldi: è un problema deontologico e quindi dovranno rispondere di quello che hanno scritto”.

I consiglieri regionali di Cambiamo: “La decisione di somministrare AstraZeneca agli under 60 è stata presa dall’Aifa”

“Rimaniamo stupiti e nel contempo amareggiati dal leggere quanto riportato oggi dal consigliere Ferruccio Sansa, che ha fatto copia e incolla di una lettera, neanche recente, di alcuni medici vaccinatori volontari sulla somministrazione con AstraZeneca agli under 60”. Così il gruppo Cambiamo! in Consiglio Regionale replica al post di Sansa sui social in cui annuncia la presentazione di un’interrogazione in Consiglio.

“Siamo amareggiati perché con quel gesto sta ancora una volta squalificando il lavoro della sanità ligure che è alle prese con uno sforzo gigantesco e sta ottenendo risultati fra i migliori in Italia – ribadiscono i consiglieri arancioni – E siamo stupiti perché la spiegazione a Sansa è presto data: la decisione di somministrare AstraZeneca agli under 60 è stata presa dall’AIFA, l’Agenzia ialiana del farmaco, e Regione Liguria si è adeguata offrendo questa possibilità solo ed esclusivamente su base volontaria. In fase di prenotazione, inoltre, vengono rese note più volte le caratteristiche del vaccino che si è scelto e non è stato organizzato alcun open day con file fuori dagli ambulatori come è successo altrove, ma si è messo a disposizione un certo quantitativo di dosi in una linea parallela. Vogliamo inoltre ricordare che in diversi altri Paesi, fra cui l’Inghilterra, AstraZeneca è stato somministrato a gran parte della popolazione con risultati confortanti. Davvero non capiamo, quindi, il motivo di questa azione del consigliere che rischia di confondere le idee alla cittadinanza”.

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