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Thursday, June 10, 2021

Le Borse di oggi, 10 giugno. L'inflazione Usa vola al 5%, listini indecisi - la Repubblica

MILANO - Ore 15:50. Le Borse europee migliorano dopo che la Bce ha confermato la sua politica monetaria "molto accomodante", come si aspettavano gli analisti. Dagli Stati Uniti è invece arrivato un dato oltre le attese sull'inflazione a maggio: i prezzi sono cresciuti del 5%, mentre gli addetti ai lavori si aspettano un rialzo del 4,7% dopo il +4,2% registrato ad aprile. Numeri che non si vedevano da agosto 2008 e comunque lontanissimi dal target del 2% inseguito da sempre dalle Banche centrali, ma che la stessa Fed ha ridiscusso lo scorso anno.

Nel primo pomeriggio, Milano si conferma in ribasso dello 0,1%. Migliorano le altre: Londra fa +0,4%, Francoforte torna in rialzo dello 0,3% e Parigi recupera la parità. A sostenere gli scambi c'è Wall Street che non si scompone per il dato sui prezzi, che dovrebbe far temere una reazione della Banca centrale: il Dow Jones sale dello 0,4% e lo S&P500 aggiunge lo 0,4%, aggiornando il proprio massimo storico. In rialzo anche il Nasdaq, che guadagna lo 0,75%. Qualche riflesso in più si vede sul rendimento del Treasury, che dopo i dati sui prezzi sale oltre l'1,5% e mette fine a un trend discendente che durava da qualche giorno.

A beneficio degli investitori c'è la consapevolezza di una economia che si sta rimettendo in moto: prova ne sono le richieste dei sussidi settimanali di disoccupazione che sono state 376.000 la scorsa settimana, in calo rispetto alle 385.000 della settimana precedente. Si tratta del miglior dato dall'inizio della pandemia (ovvero dal 14 marzo 2020), e solo poco sopra le attese che erano per un dato a 370.000. E' la sesta settimana consecutiva di cali costanti, ma le richieste rimangono ancora sostanzialmente più alte dei livelli pre-pandemici. Il paese aveva una media di poco più di 200.000 nuove richieste a settimana nel 2019. La tendenza al ribasso delle nuove richieste è un'indicazione di un mercato del lavoro che sembra ripartire, anche se più lentamente di quanto alcuni economisti si aspettavano all'inizio di quest'anno.

Seduta positiva, in mattinata, sulla sponda asiatica: Tokyo ha chiuso a +0,34%.

Più consistente il miglioramento dei titoli di Stato italiani, con lo spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni che ha toccato anche 104 punti base rispetto ai 106 sui quali viaggiava a metà giornata, con il rendimento del prodotto del Tesoro allo 0,81%. Il Tesoro ha collocato tutti i 7,75 miliardi di Btp a medio lungo termine offerti in asta con tassi in calo sulle scadenze a 3 e 7 anni. Il rendimento del triennale (scadenza aprile 2024 settima tranche per 3,5 mld) è sceso a -0,22% da -0,06% del collocamento di maggio e quello del 7 anni (luglio 2028 per 2,5 mld terza tranche) è calato a 0,46% da 0,69% registrato nel collocamento del mese scorso.  Il tasso del Btp ventennale (marzo 2041, quarta tranche per 1,75 mld)  è invece salito a 1,55% da 1,14% dell'asta di febbraio scorso.

Tra la valute, l'euro è in lieve calo sopra 1,21 dollari e passa di mano a 1,2161 dollari e 133,21 yen. Si mantiene in recupero il Bitcoin che ieri ha beneficiato dell'annuncio da parte del governo di El Salvador di rendere la criptovaluta moneta ufficiale del Paese insieme al dollaro e oggi torna a sfiorare quota 38 mila dollari. Una risalita immune anche all'alert lanciato dal Comitato di Basilea, l'organo di vigilanza bancaria dei governatori delle banche centrali che opera sotto la Banca dei regolamenti internazionali (Bri), secondo il quale le banche esposte sulle criptovalute dovranno prevedere requisiti patrimoniali più stringenti per compensare il maggior rischio insito nelle monete virtuali rispetto ad altri asset tradizionali come azioni od obbligazioni. Anche se attualmente "l'esposizione delle banche è attualmente limitata", si legge nel documento pubblicato dal Comitato, "la continua crescita delle criptovalute e dei servizi correlati, insieme all'accresciuto interesse delle banche, potrebbero aumentare le preoccupazioni sulla stabilità finanziaria globale, e i rischi per il sistema bancario in assenza di specifiche misure prudenziali".

Dopo il report mensile dell'Opec, che ha confermato una domanda sostenuta di greggio per la seconda metà di quest'anno, corre il prezzo del petrolio che a inizio giornata era debole: il Light crude Wti guadagna lo 0,56% a 70,35 dollari e quelli sul Brent avanzano dello 0,61% a 72,66 dollari.

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