Rechercher dans ce blog

Monday, June 7, 2021

Global Tax, Amazon potrebbe evitarla grazie a una falla nell’accordo - Corriere della Sera

Fatta la tassa, trovato l’inganno. Dopo l’accordo raggiunto dal G7 sulla Global Tax, la tassa che dovrebbe essere pagata dalle multinazionali nei Paesi in cui effettivamente hanno i maggiori ricavi, sono emersi dei dubbi sul fatto che Amazon, il gigante dell’ecommerce, debba effettivamente pagarla. Secondo quanto riportato dal Guardian, infatti, alcuni esperti hanno fatto notare che il tetto minimo dei ricavi messo al 10% dal G7 potrebbe essere troppo alto, evitando così a una multinazionale di dover essere tassata. Nell’accordo si stabilisce infatti che le aziende pagheranno una percentuale dei loro profitti nei mercati in cui realizzano grandi vendite, anche a fronte di una presenza aziendale minima. Qui arriva la falla: il margine di profitto di Amazon nel 2020 è stato solo del 6,3%.

La«segmentazione» sarebbe la soluzione del problema

Richard Murphy, visiting professor di contabilità presso la Sheffield University, ha dichiarato al Guardian che la soglia di profitto del 10% è «inappropriata» a causa dei diversi modelli di business che hanno le grandi aziende. Ha aggiunto, inoltre, che le dichiarazioni dei profitti in diversi Paesi vengono «facilmente manomessi». Gli attivisti che si battono per una tassazione equa delle grandi multinazionali sperano che i prossimi negoziati includano un approccio noto come «segmentazione», cioè l’obbligo delle imprese di pagare le tasse delle loro parti più redditizie. Nel Regno Unito, per esempio, Amazon pagherebbe sui profitti di sussidiarie come Amazon Web Services, il suo web hosting con cui ha realizzato un margine del 30% nel 2020, secondo la Fair Tax Foundation.

I dettagli che mancano nell’accordo

«In base all’accordo, Amazon non viene inclusa nella Global Tax», ha affermato Paul Monaghan, amministratore delegato della Fair Tax Foundation, che accredita le imprese che non eludono le tasse. «Se verrà chiarito che Amazon verrà inclusa, sarà fantastico, ma questo non è ancora accaduto». Secondo fonti del quotidiano inglese, mentre il G7 ha siglato un accordo generale, i dettagli su come suddividere le entrate delle grandi società nelle loro parti costitutive a fini fiscali devono ancora essere concordati. È possibile, quindi, che alcune aziende siano in grado di modificare le proprie operazioni per compensare i profitti con le perdite per rimanere al di sotto del fatidico 10%. Alex Cobham, amministratore delegato di Tax Justice Network, ha dichiarato che «se l’OCSE non può garantire che Amazon sia inclusa in questa tassa, non solo non riuscirà a soddisfare la richiesta pubblica di equità, ma offrirà anche un modello alle altre grandi multinazionali per sfuggire a questa riforma».

Amazon: «Soluzione che porterà stabilità al sistema fiscale internazionale»

L’OCSE sta lavorando per decidere come tassare le società in vista di una riunione dei gruppi di paesi del G20 a luglio, che dovrebbe ratificare l’accordo preso dal G7. Intanto, da Amazon non sono arrivate delle dichiarazioni ufficiali su questa nuova tassazione. Un portavoce dell’azienda ha dichiarato: «Riteniamo che un processo guidato dall’OCSE che crei una soluzione multilaterale contribuirà a portare stabilità al sistema fiscale internazionale. L’accordo del G7 segna un gradito passo avanti nello sforzo di raggiungere questo obiettivo. Speriamo che le discussioni continuino ad andare avanti».

7 giugno 2021 (modifica il 7 giugno 2021 | 10:40)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Adblock test (Why?)


Global Tax, Amazon potrebbe evitarla grazie a una falla nell’accordo - Corriere della Sera
Read More

No comments:

Post a Comment

Tim in Borsa chiude a +2,2% in attesa offerta Kkr su Sparkle - Ultima ora - Ansa.it - Agenzia ANSA

Tim chiude tonica in Borsa e indossa la maglia rosa nel listino principale, in attesa dell'offerta di Kkr per Sparkle e il dossier su N...