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Wednesday, June 30, 2021

Confindustria vede la ripresa in accelerazione: consumi e servizi spingono il Pil più del previsto - la Repubblica

MILANO - La Confindustria vede una ripresa in accelerazione, grazie alla diffusione dei vaccini che sta spingendo i settori che finora hanno faticato maggiormente a riaccendere i motori: consumi e servizi.

Nella "congiuntura flash" del Centro studi di viale dell'Astronomia su spiega che "superando le attese di appena qualche mese fa, il Pil italiano è in deciso recupero già nel secondo trimestre. Ciò grazie all'accelerazione delle vaccinazioni, che ha favorito una ripartenza dei servizi anticipata di 1-2 mesi rispetto al previsto, la quale si va ad affiancare al consolidamento in atto dell'attività industriale. Ci aspettiamo che questo recupero si rafforzi poi nel terzo e quarto trimestre del 2021", dicono gli imprenditori.

A far propendere il barometro per l'ottimismo sono state le recenti letture dei dati Istat sulla fiducia di imprese e famiglie, con gli indici ritornati al livello pre-crisi. Questo fattore, soprattutto sul lato dei nuclei, è "cruciale per una ripartenza dei consumi anticipata al secondo trimestre, mentre gli investimenti hanno già recuperato nel primo", annota ancora il Csc. Anche la risalita di maggio-giugno degli ordini interni dei produttori di beni di consumo fa intuire che le aziende si aspettano una ripartenza delle spese da parte degli italiani e stanno di conseguenza adeguando la loro produzione. Un trend che era stato anticipato dal "forte aumento già visto per i beni di investimento".

Gli indicatori selezionati dal Csc per dimostrare le prospettive in ripresa per consumi e servizi: la fiducia delle famiglie si è rafforzata (grafico di sinistra) e gli indici Pmi del terziario hanno iniziato a collaborare positivamente alla ripresa (grafico di destra) 

D'altra parte l'industria aveva già recuperato i livelli antecedenti la crisi economica e gli indici Pmi - che misurano le prospettive dei direttori agli acquisti delle aziende - aggiornano da mesi i loro massimi pluriennali. "L'accelerazione della domanda e la necessità di ricostituire le scorte tengono alte le attese per la produzione industriale, dopo il forte aumento in aprile (+1,8%) e una probabile correzione a maggio: per il 2° trimestre è attesa una variazione positiva", sintentizza la Congiuntura flash. In un contesto in cui, per altro, continua a fluire in positivo credito a famiglie e imprese (nonostante il rallentamento della crescita, in quest'ultimo caso) e i rendimenti restano compressi grazie all'azione incessante della Banca centrale europea.

Ma il motore nazionale resta a giri ridotti se il pistone del terziario non inizia a muoversi. Ed è su questo fronte che arrivano gli spunti più incoraggianti sul ritorno dell'Italia ad esprimere una piena attività: "Con l'allentamento delle misure anti-Covid da fine aprile - annota il Csc - e le riaperture nei settori legati al turismo e all'intrattenimento, grazie al forte calo dei contagi, come atteso, l'attività nei servizi è tornata a espandersi: a maggio il Pmi è balzato a 53,1, sopra la soglia neutrale, al massimo da marzo 2019. I consumi si stanno rispostando verso i servizi grazie alla ripresa dei viaggi e dei consumi fuori casa. Tale recupero è stimato accentuarsi a giugno e poi nel trimestre estivo".

La dinamica italiana non è isolata. Nell'analisi confindustriale si ricorda infatti che anche l'Eurozona cresce, già nel secondo trimestre. Gli indicatori di fiducia e Pmi sono coerenti "con un'economia in netto miglioramento, come mostra la crescita della produzione industriale (+0,8%) e il maggior utilizzo degli impianti (da 77,6% a 82,5%)". Non mancano sorprese positive anche dagli Stati Uniti: "La fiducia dal lato dell'offerta, già espansiva, si è rafforzata a maggio: l'indice dei direttori degli acquisti di Chicago è salito a 75,2 punti (68 attesi), come l'Ism manifatturiero (61,2  punti, contro 60,9) e il leading indicator. Quest'ultimo suggerisce una forte accelerazione della crescita: il conference board ha rialzato le previsioni sul Pil al +2,5% nel secondo trimestre e al +6,6% nel 2021, la Fed le ha portate al +7% annuo. La fiducia dei consumatori si è attenuata, ma rimane elevata, riflettendo la ripresa più lenta del mercato del lavoro (559mila posti di lavoro creati, contro 650mila attesi)".

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