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Tuesday, June 8, 2021

A Castione tolti due bancomat, il sindaco: mandate alla banca migliaia di email di protesta - Corriere Bergamo - Corriere della Sera

Non un mail bombing, ma un invito via pec, a farsi sentire e a protestare. In migliaia. È quello che il sindaco di Castione, Angelo Migliorati ha rivolto ieri con un post sul proprio profilo Facebook affinché, come si legge, «con l’aiuto dei cittadini e dei villeggianti si possa mettere in atto una protesta civile e decisa». Il destinatario è Intesa Sanpaolo, il primo istituto bancario d’Italia e, dopo la fusione a seguito dell’Opas su Ubi, anche della provincia. Oggetto della protesta, la soppressione di due bancomat nel Comune seriano.

Via, cioè, le due postazioni di Bratto, rimane a disposizione di cittadini e villeggianti solo quella di Castione. Per inciso, si tratta dell’unico sportello bancomat del comprensorio Castione-Bratto-Dorga che registra una situazione di «monopolio» bancario. A Bratto, infatti, era in funzione una filiale Intesa Sanpaolo che, via via, è arrivata a un’apertura ridotta di due giorni la settimana, mentre Ubi era presente con una filiale secondaria tra Bratto e Dorga oltre alla filiale principale vicina al municipio. Con la fusione, tutte e tre le filiali sono state ricondotte alla sola insegna di Intesa Sanpaolo con la soppressione di due postazioni, mentre è rimasta la funzionalità della principale filiale a servizio di un territorio a forte vocazione turistica. I residenti, infatti, sono 3.500, mentre il comprensorio castionese in molti fine settimana dell’anno tocca mediamente presenze di 10 mila persone, e nel periodo estivo arriva a totalizzare 35-40 mila presenze stanziali.

Già lo scorso aprile Migliorati aveva scritto alla banca, facendo presente come, delle migliaia di presenze registrate sul territorio, circa 26 mila afferiscano proprio a Bratto e Dorga, tutta gente che per un prelievo sarà costretta a spostarsi di 5 chilometri. Ma non è questo il problema principale della vicenda. La questione è numerica: per fare un esempio, è come se per tutta la città di Bergamo fossero in servizio solo quattro bancomat. La preoccupazione è poi che trattandosi di un unico sportello ci si possa imbattere in guasti o altri disguidi. O che, in periodi di sovraffollamento, l’apparecchio possa restare senza provvista di contanti. «Già negli anni scorsi — sostiene Roberto Jannotta dell’Hotel Milano di Bratto, a soli 10 metri dalla filiale Intesa — nei sabati estivi si vedevano lunghe code quando funzionavano tre sportelli». Migliorati, a fronte di un incontro con alcuni dirigenti della banca, ha offerto disponibilità di installazione di una postazione al Palazzetto congressi di Bratto, «ma mi è stato fatto presente — dice — che la politica della banca è per una riduzione generale dei bancomat dovuta al loro costo di esercizio e che comunque è possibile effettuare prelievi di contanti nei punti Sisal del territorio».

«La chiusura dei punti operativi di Dorga e Bratto — precisa Intesa in una nota — rientra nel piano di razionalizzazione dell’istituto, in linea con quanto sta avvenendo in tutto il sistema bancario, e di ciò è stata data preventiva comunicazione all’amministrazione comunale. Garantiamo la continuità del servizio sul territorio attraverso lo sportello di Castione con annesso servizio bancomat, oltre alla presenza di esercizi della rete Mooney presso i quali i clienti Intesa Sanpaolo possono accedere in modo semplice, veloce e sicuro a un’ampia gamma di pagamenti (come bollette, carte prepagate, ricariche telefoniche) e servizi come bonifici e Mav, il cui elenco aggiornato degli esercizi convenzionati è sempre disponibile su app e sito web di Mooney (locator.mooney.it)».

Peraltro anche a Selvino, 25 mila presenze in estate, dopo la chiusura della filiale Banco-Bpm (che sta attuando la dismissione di 17 filiali di piccole dimensioni) sarà in funzione l’unica filiale, con annesso bancomat, di Intesa. E nella malaugurata ipotesi di guasto occorrerà scendere a Nembro, 10 chilometri di curve e tornanti. Le due situazioni «turistiche» sottendono però ad uno scenario generale in evoluzione. «Prossimamente — spiega un esperto del settore — con la predisposizione di nuovi collegamenti tecnologici si potrà prelevare da diversi esercizi commerciali. E questo comporterà inevitabilmente le dismissioni dei bancomat che non si trovano connessi con l’operatività delle filiali. Si pensi ad esempio, a quelli dei supermercati».

I costi vivi per il mantenimento di un bancomat sono mediamente di 5 mila euro l’anno: «Cui si devono aggiungere — conclude l’esperto — quelli di ammortamento della macchina, del collegamento telematico, di manutenzione e soprattutto dei caricamenti dei contanti, sopratutto per sportelli lontani dalla filiale. In generale il trend anche per i bancomat non è dissimile da quello delle filiali bancarie». Che a Bergamo, attualmente sono 546, il 30% in meno delle 786 presenti all’inizio del 2010. Ad oggi, circa il 25% dei Comuni bergamaschi è sprovvisto di uno sportello bancario e nei paesi al di sotto dei mille abitanti, solo una decina è riuscito a mantenerne uno in funzione. A incidere sulla funzionalità e sulla dismissione di filiali e bancomat sono i cambiamenti dei comportamenti della clientela. I servizi offerti dallo sportello automatico ormai sono gli stessi dei servizi del mobile, come i pagamenti di bollettini postali. Quanto al prelievo del contante nell’ultimo anno il suo uso è molto diminuito, con un’impennata anche in conseguenza delle restrizioni anti Covid, dei pagamenti digitali.

8 giugno 2021 | 07:53

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