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Wednesday, June 30, 2021

Semestre record per le Borse. Milano "fa 13", in Europa molti rialzi a doppia cifra - Il Sole 24 ORE

Wall Street poco mossa, in 6 mesi S&P +14%

Continua invece a guadagnare terreno Wall Street dopo la pubblicazione del dato sull'occupazione nel settore privato, aumentata a giugno più di quanto atteso dagli esperti, ma meno di quanto registrato a maggio. Nel mese che sta per concludersi sono stati creati 692.000 posti di lavoro, mentre le stime erano per la creazione di 550.000 posti di lavoro. Il dato di maggio e' stato rivisto da +978.000 a +886.000, comunque il miglior mese dallo scorso settembre. Già nella seduta di martedì 29 giugno S&P 500 e Nasdaq hanno messo a segno nuovi record.

Sul fronte macro, l'evento più atteso della settimana statunitense è il rapporto ufficiale sull'occupazione, in programma venerdì: gli economisti si aspettano un aumento di 683.000 posti di lavoro a giugno. Un guadagno, dopo i 559.000 di maggio, che però sarebbe ancora al di sotto del milione di posti di lavoro che alcuni esperti si auguravano per la ripresa post-Covid.

Andamento Piazza Affari FTSE Mib

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Corre Unipol, Safilo giù dopo annuncio aumento di capitale

A Milano sul FTSE MIB spicca il rialzo di Unipol dopo che alcune cooperative già nel capitale del gruppo bolognese hanno comprato un ulteriore 1% del capitale attraverso il veicolo Koru ad un prezzo massimo di acquisto superiore del 6,6% alla chiusura di martedì 30 giugno. In scia bene Generali. Vendite sulle utility (Enel) e sulle infrastrutture energetiche (Snam Rete Gas, Italgas, Terna). Fuori dal listino principale, crollo per Safilo Group che ha lanciato un aumento di capitale da 135 milioni di euro finalizzato a rimborsare un prestito soci da 90 milioni e a cogliere eventuali opportunità di crescita.

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Asta BTp con tassi in calo, spread scende a 102 punti

Buona domanda e rendimenti in calo per i BTp. Nel dettaglio il Tesoro ha emesso la nona tranche del BTp a 5 anni scadenza 01/04/2026 per 3 miliardi a fronte di una richiesta pari a 4,124 miliardi. Il rendimento è sceso di 5 centesimi attestandosi allo 0,12%. Collocata anche la 11ma tranche del BTp a 10 anni scadenza 01/08/2031: a fronte di richieste per 2,332 miliardi l'importo emesso è stato pari a 1,5 miliardi mentre il rendimento si è attestato all'1,56%. Riaperto anche il BTp decennale scadenza 01/04/2031: la 12ma tranche, assegnata per 1,5 miliardi a fronte di una domanda totale pari a 2,348 miliardi, ha spuntato un rendimento lordo dello 0,81 per cento.

Sul mercato secondario, chiusura in calo per lo spread tra BTp e Bund nelle ultime fasi della seduta. Il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano e il pari durata tedesco ha segnato un'ultima posizione a 102 punti base, in ribasso di 3 centesimi rispetto ai 105 punti del finale di ieri. In netta flessione anche il rendimento dei BTp benchmark decennale che ha terminato gli scambi allo 0,82% dallo 0,88% del closing della vigilia.

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Blackstone formalizza la richiesta di 505 milioni a Cairo e Rcs: il punto - Toro News

La battaglia tra Rcs di Cairo e il fondo americano Blackstone, iniziata nel 2013, sta vivendo così un nuovo atto. In base a quanto riporta Radiocor, i legali del fondo a stelle e strisce hanno depositato formalmente la richiesta ai giudici della Supreme Court di New York per emendare, e quindi riunificare, le due cause per danni, originariamente distinte, intentate la prima contro Rcs e la seconda nei confronti del suo presidente Cairo. I termini, infatti, scadevano oggi, 30 giugno.

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Blackstone chiede un maxi-risarcimento a Rcs e Cairo: vuole 600 milioni di dollari per la mancata cessione… - Il Fatto Quotidiano

Si mette male per il gruppo editoriale Rcs e per Urbano Cairo. Dopo l’esito negativo del lodo arbitrale milanese sulla compravendita dell’immobile di via Solferino, il fondo americano Blackstone torna all’attacco. Chiede al tribunale di New York di unificare le due cause contro Rcs e Cairo e formalizza la richiesta di un maxirisarcimento: la pretesa di Blackstone, quantificata dagli avvocati dello studio Kirkland&Ellis, ammonta infatti a 600 milioni di dollari, pari a oltre 505 milioni di euro. In dettaglio, la società americana ha chiesto 300 milioni di dollari per la mancata cessione dell’immobile di via Solferino ad Allianz, in precedenza ceduto da Rcs a Blackstone, ed altri 300 milioni di indennizzo.

“Con questa azione, Blackstone e le sue affiliate chiedono i danni ad Rcs e Urbano Cairo per l’interferenza calunniosa e dolosa esercitata nella compravendita delle proprietà commerciali a Milano ad una terza parte, Allianz Real Estate – si legge nel documento che i legali del fondo americano hanno appena depositato al tribunale di New York – Nel 2013, Rcs ha incontrovertibilmente venduto la proprietà in questione (via Solferino, ndr) ai querelanti dopo un processo selettivo che ha coinvolto diversi investitori. Tuttavia cinque anni dopo (nel 2018), dopo aver appreso dai media della vendita dell’immobile ad Allianz, Rcs e Mister Cairo hanno tentato un’estorsione e causato danni ai querelanti e ai suoi investitori bloccando la vendita ad Allianz”.

Parole dure con accuse pesanti che manifestano la volontà di Blackstone di andare fino in fondo. Secondo i legali statunitensi, “Rcs e il signor Cairo hanno cercato di scuotere i querelanti, sperando di costringere Blackstone ad effettuare un pagamento al fine di evitare interferenze con la vendita in sospeso degli immobili da parte dei querelanti”, si legge nel documento. Detta in altri termini, la lettera inviata a Blackstone da Rcs e Cairo il 13 luglio 2018, in cui si contestava la cessione di via Solferino al fondo americano, datata 2013 e avvenuta in una situazione di difficoltà finanziaria di Rcs, “non era altro che un ricatto non esplicito”. Per di più giunto a destinazione tre giorni dopo che la stampa italiana aveva rivelato l’interesse di Allianz per la storica sede del Corriere della Sera. Secondo i legali di Blackstone, la condotta di Rcs e di Cairo, oltre ad aver fatto saltare la vendita, ha anche provocato costi aggiuntivi come quelli correlati alla rottura della trattativa con Allianz e spese di gestione dell’immobile milanese per altri tre anni.

Di qui la maxi-richiesta di risarcimento che rischia di mettere in seria difficoltà Cairo visto che l’intera Rcs vale in Borsa circa 376 milioni, cifra di gran lunga inferiore alle pretese risarcitorie degli americani. Per non parlare dell’imbarazzo provocato in Banca Intesa, advisor dell’operazione di cessione dell’immobile di via Solferino a Blackstone, nonché principale finanziatore di Cairo e del gruppo editoriale. A questo punto, i legali di Rcs e di Cairo hanno 30 giorni di tempo per presentare le loro osservazioni. Poi il giudice della Suprema Corte statunitense provvederà a definire il calendario delle udienze che, con ogni probabilità, dovrebbero iniziare dopo l’estate. Intanto nulla esclude che ben prima possano avanzare le trattative fra Milano e New York per arrivare ad una mediazione.

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Confindustria vede la ripresa in accelerazione: consumi e servizi spingono il Pil più del previsto - la Repubblica

MILANO - La Confindustria vede una ripresa in accelerazione, grazie alla diffusione dei vaccini che sta spingendo i settori che finora hanno faticato maggiormente a riaccendere i motori: consumi e servizi.

Nella "congiuntura flash" del Centro studi di viale dell'Astronomia su spiega che "superando le attese di appena qualche mese fa, il Pil italiano è in deciso recupero già nel secondo trimestre. Ciò grazie all'accelerazione delle vaccinazioni, che ha favorito una ripartenza dei servizi anticipata di 1-2 mesi rispetto al previsto, la quale si va ad affiancare al consolidamento in atto dell'attività industriale. Ci aspettiamo che questo recupero si rafforzi poi nel terzo e quarto trimestre del 2021", dicono gli imprenditori.

A far propendere il barometro per l'ottimismo sono state le recenti letture dei dati Istat sulla fiducia di imprese e famiglie, con gli indici ritornati al livello pre-crisi. Questo fattore, soprattutto sul lato dei nuclei, è "cruciale per una ripartenza dei consumi anticipata al secondo trimestre, mentre gli investimenti hanno già recuperato nel primo", annota ancora il Csc. Anche la risalita di maggio-giugno degli ordini interni dei produttori di beni di consumo fa intuire che le aziende si aspettano una ripartenza delle spese da parte degli italiani e stanno di conseguenza adeguando la loro produzione. Un trend che era stato anticipato dal "forte aumento già visto per i beni di investimento".

Gli indicatori selezionati dal Csc per dimostrare le prospettive in ripresa per consumi e servizi: la fiducia delle famiglie si è rafforzata (grafico di sinistra) e gli indici Pmi del terziario hanno iniziato a collaborare positivamente alla ripresa (grafico di destra) 

D'altra parte l'industria aveva già recuperato i livelli antecedenti la crisi economica e gli indici Pmi - che misurano le prospettive dei direttori agli acquisti delle aziende - aggiornano da mesi i loro massimi pluriennali. "L'accelerazione della domanda e la necessità di ricostituire le scorte tengono alte le attese per la produzione industriale, dopo il forte aumento in aprile (+1,8%) e una probabile correzione a maggio: per il 2° trimestre è attesa una variazione positiva", sintentizza la Congiuntura flash. In un contesto in cui, per altro, continua a fluire in positivo credito a famiglie e imprese (nonostante il rallentamento della crescita, in quest'ultimo caso) e i rendimenti restano compressi grazie all'azione incessante della Banca centrale europea.

Ma il motore nazionale resta a giri ridotti se il pistone del terziario non inizia a muoversi. Ed è su questo fronte che arrivano gli spunti più incoraggianti sul ritorno dell'Italia ad esprimere una piena attività: "Con l'allentamento delle misure anti-Covid da fine aprile - annota il Csc - e le riaperture nei settori legati al turismo e all'intrattenimento, grazie al forte calo dei contagi, come atteso, l'attività nei servizi è tornata a espandersi: a maggio il Pmi è balzato a 53,1, sopra la soglia neutrale, al massimo da marzo 2019. I consumi si stanno rispostando verso i servizi grazie alla ripresa dei viaggi e dei consumi fuori casa. Tale recupero è stimato accentuarsi a giugno e poi nel trimestre estivo".

La dinamica italiana non è isolata. Nell'analisi confindustriale si ricorda infatti che anche l'Eurozona cresce, già nel secondo trimestre. Gli indicatori di fiducia e Pmi sono coerenti "con un'economia in netto miglioramento, come mostra la crescita della produzione industriale (+0,8%) e il maggior utilizzo degli impianti (da 77,6% a 82,5%)". Non mancano sorprese positive anche dagli Stati Uniti: "La fiducia dal lato dell'offerta, già espansiva, si è rafforzata a maggio: l'indice dei direttori degli acquisti di Chicago è salito a 75,2 punti (68 attesi), come l'Ism manifatturiero (61,2  punti, contro 60,9) e il leading indicator. Quest'ultimo suggerisce una forte accelerazione della crescita: il conference board ha rialzato le previsioni sul Pil al +2,5% nel secondo trimestre e al +6,6% nel 2021, la Fed le ha portate al +7% annuo. La fiducia dei consumatori si è attenuata, ma rimane elevata, riflettendo la ripresa più lenta del mercato del lavoro (559mila posti di lavoro creati, contro 650mila attesi)".

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Le Borse di oggi, 30 giugno. I listini Ue chiudono in calo, preoccupa la variante Delta - la Repubblica

MILANO - Le Borse europee chiudono deboli esaurendo la spinta che era arrivata in apertura dai nuovi record, ieri sera, di Wall Street: nel corso della seduta, l'ottimismo ha lasciato spazio alla preoccupazione. A condizionare gli umori dei mercati è ancora la variante Delta, la cui diffusione rischia di frenare il ritmo della ripresa dell'economia mondiale. Sono così passati in secondo piano i dati sul mercato del lavoro negli Usa, migliori delle attese: a maggio si sono registrati 692 mila nuovi posti di lavoro nel settore privato, di gran lunga superiori alle aspettative degli analisti per una crescita di 475 mila unità.

Wall Street si muove incerta: alla chiusura degli scambi Ue, il Dow Jones è in progresso dello 0,4%, lo S&P 500 è invariato mentre il Nasdaq è in ribasso frazionale. Chiusure negative, come detto, in Europa: Londra arretra dello 0,67%, Francoforte cede lo 0,99% e Parigi lo 0,91 per cento. Non sfugge al trend anche Milano: l'indice Ftse Mib risale dai minimi ma termina a -1,01%. Si mette in evidenza Unipol, migliore del listino principale anche dopo il completamento degli acquisti da parte di Koru (veicolo partecipato da Coop Alleanza 3.0 che è primo azionista del gruppo assicurativo, Cefla, Cooperare, Nova Coop, Aurum e Copura). La società ha rilevato solo 7,44 milioni di azioni, meno delle intenzioni iniziali, pari all'1% del capitale: il prezzo pagato è stato di 34,2 milioni di euro. Tra i singoli titoli, si segnala il tonfo (-13%) di Safilo che non fa prezzo in avvio di giornata dop la decisione del cda di convocare l'assemblea per votare un aumento di capitale a pagamento, per un controvalore massimo di 135 milioni. Quando entra agli scambi, l'azione perde in doppia cifra.

Gli investitori soppesano anche il leggero rallentamento del'attività manifatturiera, pensalizzata da una serie di interruzioni nelle catene di approvigionamento e da un focolaio Covid in una importante regione di produzione, con l'indice pmi che si è attestato a giugno  a 50,9 rispetto ai 51 di maggio ma comunque sopra il 50,8 attesi dagli analisti. In Asia Tokyo ha chiuso in calo a -0,07%, nonostante un miglioramento della fiducia dei consumatori nel mese in corso. Debole anche Hong Kong che ha perso lo 0,57%.

L'euro chiude in calo sotto quota 1,19 dollari. La moneta europea passa di mano a 1,1868 dollari e 131,57 yen. Dollaro/yen sale a 110,85. "Le preoccupazioni per il virus in tutto il mondo stanno supportando le azioni blue chip", ha affermato Jeffrey Halley, analista di Oanda. Come il dollaro, spesso considerato un bene rifugio. Dopo due mesi e mezzo di calo, le contaminazioni da Covid sono in aumento in Europa, principalmente a causa della variante Delta nel Regno Unito e in Russia, dove sta provocando nuovi focolai epidemici. Lo spread tra Btp e Bund tedesco chiude in lieve calo a 103 punti base, rispetto ai 105 punti della chiusura di ieri. Il rendimento del decennale italiano è stabile allo 0,82%. Da segnalare i dati Istat sull'inflazione di giugno, mentre la Confindustria ha rilasciato la nota flash sulla congiuntura registrando il miglioramento delle prospettive del Pil.

Sotto i riflettori anche il prezzo del petrolio, alla vigilia della riunione dell'Opec che dovrebbe dare il via libera ad un aumento della produzione. I prezzi del barile restano in forte rialzo dopo i dati sulle scorte Usa, che scendono oltre le attese. A New York il Light crude Wti avanza dell'1% a 73,74 dollari e quelli sul Brent dello 0,68% a 75,25 dollari al barile.
C'è attesa per la riunione di domani dell'Opec+ per decidere i suoi livelli di produzione a partire da agosto. Gli investitori puntano attualmente su un piccolo aumento di 500.000 barili al giorno. L'Opec+ intende discutere una possibile estensione oltre aprile del 2022 del suo attuale accordo sulle forniture di petrolio. In pratica i Paesi produttori potrebbero decidere di allungare i tempi degli aumenti produttivi precedentemente concordati.

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Btp e Cct, come investire con i titoli di Stato e guadagnare con la cedola variabile - Corriere della Sera

La rivoluzione del portafoglio

Torneranno di moda i titoli con la cedola che cambia. I Cct, agganciati all’Euribor semestrale, i Btp indicizzati all’inflazione di Eurozona o semplicemente italiana e anche i Btp Futura. Prepariamoci, insomma, a una piccola rivoluzione nella composizione del portafoglio, che sarà inevitabile, se la prospettiva dei rendimenti diventa rialzista. Il flusso cedolare di questi titoli, nel corso dei prossimi mesi (o anni nel caso del Btp Futura) può riprendere valori più interessanti, con effetti positivi anche sulla quotazione.

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EssilorLuxottica ha acquistato la catena di negozi di ottica GrandVision - Il Post

Confindustria, il Pil riparte meglio delle attese - Agenzia ANSA

"Il Pil riparte prima. Superando le attese di appena qualche mese fa, il Pil italiano è in deciso recupero già nel secondo trimestre". Così il Centro studi di Confindustria rileva che "in Italia la ripartenza è più rapida", con consumi e servizi che "già si affiancano a investimenti e industria". Per gli economisti di via dell'Astronomia è "grazie all'accelerazione delle vaccinazioni, che ha favorito una ripartenza dei servizi anticipata di 1-2 mesi rispetto al previsto: si va a affiancare al consolidamento in atto dell'attività industriale. Ci aspettiamo - stimano - che questo recupero si rafforzi poi nel terzo e quarto trimestre". 

   Rilevano una "fiducia ripristinata" gli economisti di Confindustria nell'analisi mensile 'flash' su congiuntura e previsioni. Sono "molto positivi i dati sulla fiducia a giugno, con un diffuso balzo che porta non solo l'indice per le imprese ma anche quello per le famiglie oltre i livelli pre-crisi", e "questo è cruciale per una ripartenza dei consumi anticipata al secondo trimestre, mentre gli investimenti hanno già recuperato nel primo".

    I dati ci dicono che ci sono "più ordini e più credito. A maggio e giugno si è avuta una incoraggiante risalita degli ordini interni dei produttori di beni di consumo, che si è affiancata al forte aumento già visto per i beni di investimento. I prestiti alle famiglie accelerano (+4,1% annuo in aprile), quelli alle imprese continuano a frenare ma crescono (+4,5%)". Intanto "l'accelerazione della domanda e la necessità di ricostituire le scorte tengono alte le attese per la produzione industriale, dopo il forte aumento in aprile (+1,8%) e una probabile correzione a maggio: per il 2° trimestre è attesa una variazione positiva".
    E' "confermata la ripartenza dei servizi. Con l'allentamento delle misure anti-Covid da fine aprile e le riaperture nei settori legati al turismo e all'intrattenimento, grazie al forte calo dei contagi, come atteso, l'attività nei servizi è tornata a espandersi: a maggio il pmi è balzato a 53,1, sopra la soglia neutrale, al massimo da marzo 2019. I consumi si stanno rispostando verso i servizi grazie alla ripresa dei viaggi e dei consumi fuori casa", e "tale recupero è stimato accentuarsi a giugno e poi nel trimestre estivo".
    A completare il quadro, l'export è "sopra i livelli pre-crisi", e nel commercio mondiale si registrano "scambi in aumento". Resta il nodo di "commodity carissime. Il prezzo del Brent è schizzato a 73 dollari al barile a giugno, superando i livelli pre-Covid: le scorte di greggio, infatti, sono stimate sotto il livello di inizio 2020, data la domanda in ascesa. A maggio le commodity non energy hanno registrato un nuovo massiccio rincaro (+6,8%), particolarmente forte per i metalli (+9,1%) e i cereali (+7,0%). I margini delle imprese sono erosi e l'inflazione al consumo è alzata dal prezzo dell'energia, mentre la misura core resta molto bassa".
    Nello scenario globale, "anche l'Eurozona cresce già nel secondo trimestre" e l'economia Usa cresce "molto oltre le attese". 
   

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Alitalia, Ita pronta al decollo in autunno: cosa succede ai biglietti prenotati - QuiFinanza

Alitalia è pronta a cedere il passo a Ita, Italia Trasporto Aereo, la nuova compagnia aerea nazionale, che sarebbe pronta a partire già nel mese di ottobre 2021. Durante la cabina di regia che si è tenuta il 29 giugno a Palazzo Chigi, il Governo ha stabilito alcune misure in linea con le richieste di discontinuità avanzate dall’Unione Europea.

In primis sarebbe stato sciolto il nodo dei biglietti. Margrethe Vestager, commissaria europea per la Concorrenza, aveva infatti espresso il parere contrario dell’Ue per convertire i voli già prenotati con Alitalia in voli Ita.

Un trasferimento da una compagnia all’altra, aveva avvertito l’Europa, non avrebbe rispettato il principio di discontinuità economica tra le due società.

Ita pronta al decollo in autunno: perché si discute dei biglietti Alitalia

Al centro di questo punto fondamentale ci sono gli ultimi anni di Alitalia, quando, dopo l’affidamento dell’amministrazione straordinaria a commissari in parte appartenenti alla vecchia gestione e l’avvio delle procedure di cessione dell’azienda, lo Stato destinò aiuti per 1,3 miliardi di euro.

Quei fondi, suddivisi in 900 milioni di euro il primo anno e 400 milioni il secondo non furono subito notificati all’Unione Europea, con la Commissione che avviò un’indagine per verificare la legittimità della manovra dei cosiddetti prestiti ponte.

Senza una vera discontinuità economica tra Alitalia e Ita, l’eventuale risarcimento di quelle ingenti somme di denaro – più interessi – ricadrebbe proprio sulla newco.

Quello che sembrebbe solo un nodo che riguarda i viaggiatori, potrebbe avere dunque importanti ripercussioni anche sul bilancio della nuova società.

Secondo quanto deciso a Palazzo Chigi, per i biglietti Alitalia emessi ma non goduti dai consumatori dovrebbe essere creato un fondo ad hoc, con risorse economiche che consentiranno ai passeggeri con quale vettore viaggiare per non perdere i soldi già spesi e mai restituiti dalla compagnia di bandiera.

Ita pronta al decollo in autunno: nuovo vertice con l’Europa il 30 giugno

Il 30 giugno è previsto un incontro tra la commissaria Margrethe Vestager, il ministro dell’Economia Daniele Franco e il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, in cui i membri dell’esecutivo proporranno ufficialmente all’Europa le misure stabilite a Palazzo Chigi.

Tra queste dovrebbe essere sul tavolo anche un nuovo prestito ponte, di cui non è stata ancora resa nota l’entità, ma che servirà ad avviare la nuova società senza dipendere dai debiti Alitalia.

Rimarranno da sciogliere dunque i nodi sulle possibili alleanze internazionali, con Delta Air Lines, Air France o Lufthansa, e la durata del mandato dei commissari, che potrebbe essere esteso per garantire il passaggio degli asset tra Alitalia e Ita.

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Mutuo prima casa giovani, al via le domande per il fondo. Dal modulo ai rischi: cosa sapere - Corriere della Sera

L’agevolazione prima casa

Comprare casa per i giovani è un po’ più semplice grazie alle agevolazioni previste dal Decreto Sostegni bis. Se infatti fino al 2020 era quasi un’utopia pensare di acquistare casa tra i 18 e i 36 anni senza un contratto a tempo indeterminato, nel 2021 è stata estesa la garanzia statale sui mutui. I giovani under 36 con un Isee fino a 40 mila euro potranno usufruire di una garanzia sul mutuo all’80% della quota capitale. L’ammontare del finanziamento non deve comunque essere superiore a 250 mila euro ed è prevista la cancellazione delle imposte di registro, ipotecaria e catastale.
Dettaglio non da poco: per coloro che, pur rispettando i requisiti di accesso al Fondo, hanno un Isee superiore a 40 mila euro annui, la garanzia resterà quella standard del fondo al 50% della quota capitale. Ma vediamo l’agevolazione in dettaglio dato che le richieste possono essere inviate dal 24 giugno alle banche. (Qui il modulo)

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Detrazione auto disabili, i chiarimenti delle Entrate sull’agevolazione - Informazione Fiscale

Detrazione auto disabili, i chiarimenti dell'Agenzia delle Entrate sull'agevolazione sono riportati nella circolare numero 7/E del 25 giugno 2021. Nel rispetto dei requisiti di legge, alle persone con disabilità spetta uno sconto sull'IRPEF del 19 per cento su un limite massimo di spesa di 18.075,99 euro.

Detrazione auto disabili, nella maxi circolare del 25 giugno 2021, la numero 7/E, l’Agenzia delle Entrate fornisce chiarimenti sulle agevolazioni disponibili per persone con disabilità.

Il documento di prassi spiega come richiedere la detrazione IRPEF in dichiarazione dei redditi e fornisce le ultime novità sul tema.

L’Amministrazione finanziaria ricapitola chi sono i destinatari dello sconto sull’imposta del 19 per cento e quali sono i requisiti da rispettare nell’acquisto del veicolo.

Secondo quanto previsto dalla legge 104, gli acquirenti di un’auto possono portare in detrazione dall’IRPEF il 19 per cento della spesa sostenuta, fino ad un massimo di 18.075,99 euro.

Detrazione auto disabili, i chiarimenti delle Entrate sull’agevolazione

Tra gli aspetti su cui fornisce chiarimenti la circolare numero 7/E del 25 giugno 2021 dell’Agenzia delle Entrate, c’è quello delle detrazioni per l’acquisto di auto da parte di persone con disabilità.

Tale detrazione è prevista dall’articolo 15, comma 1, lettera c) del TUIR e consiste in uno sconto di imposta del 19% sulla spesa sostenuta fino a 18.075,99 euro.

Nello specifico, nel rispetto dei requisiti previsti dalla legge, spetta per i seguenti veicoli:

  • motoveicoli e autoveicoli, anche se prodotti in serie e adattati in funzione delle limitazioni permanenti delle capacità motorie della persona con disabilità;
  • motoveicoli e autoveicoli, anche non adattati, per il trasporto di persone con handicap psichico o mentale di gravità tale da avere determinato il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento e di invalidi con grave limitazione della capacità di deambulazione o persone affette da pluriamputazioni;
  • autoveicoli, anche non adattati, per il trasporto dei non vedenti e sordi.

Nel primo caso, le auto che danno diritto alla detrazione sono quelle con obbligo di adattamento.

Il soggetto in questione, come ricorda il documento dell’Agenzia delle Entrate deve essere in possesso di:

“una certificazione della Commissione medica per l’handicap (l. n. 104 del 1992) o di altre Commissioni mediche pubbliche incaricate ai fini del riconoscimento dell’invalidità civile, di lavoro, di guerra, ecc.”

Gli adattamenti devono sempre risultare dalla carta di circolazione a seguito di collaudo effettuato presso gli uffici della Motorizzazione Civile e dei Trasporti in Concessione.

Tra gli adattamenti che possono essere posti in essere, ci sono i seguenti:

  • pedana sollevatrice ad azione meccanica/elettrica/idraulica;
  • scivolo a scomparsa ad azione meccanica/elettrica/idraulica;
  • braccio sollevatore ad azione meccanica/elettrica/idraulica;
  • paranco ad azionamento meccanico/elettrico/idraulico;
  • sedile scorrevole/girevole atto a facilitare l’insediamento del disabile nell’abitacolo;
  • sistema di ancoraggio delle carrozzelle con annesso sistema di ritenuta del disabile (cinture di sicurezza);
  • sportello scorrevole;
  • altri adattamenti non elencati, purché vi sia un collegamento funzionale tra l’handicap e la tipologia di adattamento (Risoluzione 08.08.2005 n. 117/E).

Detrazione auto disabili: l’agevolazione per l’acquisto di veicoli senza obbligo di adattamento

La detrazione IRPEF spetta anche per le spese sostenute per l’acquisto di veicoli senza obbligo di adattamento.

I soggetti che hanno diritto all’agevolazione sono i seguenti:

  • gli invalidi con grave limitazione della capacità di deambulazione o affetti da pluriamputazioni;
  • i soggetti con handicap psichico o mentale di gravità tale da aver determinato il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento;
  • i non vedenti;
  • i sordi.

Anche in questo caso, l’Agenzia delle Entrate specifica che:

“Gli invalidi con grave limitazione della capacità di deambulazione o affetti da pluriamputazioni per accedere alla detrazione devono essere riconosciuti in situazione di handicap grave, definita dall’art. 3, comma 3, della l. n. 104 del 1992, derivante da patologie che comportano una limitazione permanente della deambulazione.”

La gravità della situazione deve essere comprovata dal verbale di accertamento medico, al netto di situazioni particolari quali la mancanza degli arti superiori.

Nel caso di persone con handicap psichico o mentale, per poter usufruire dell’agevolazione fiscale è necessario che il soggetto sia titolare di indennità di accompagnamento.

Per quanto riguarda la situazione dei non vedenti, ai fini delle agevolazioni in argomento vengono considerate le persone colpite da cecità assoluta, parziale, o che hanno un residuo visivo non superiore a un decimo ad entrambi gli occhi con eventuale correzione.

In sintesi, si può fare riferimento a quanto riportato nella tabella riassuntiva.

Soggetto disabile Obbligo all’adattamento del veicolo Certificazione per il riconoscimento della disabilità Norme fiscali
Portatore di handicap con impedite o ridotte capacità motorie permanenti Sì l’adattamento deve:
  • essere funzionale alla minorazione di tipo motorio di cui il disabile è affetto;
  • risultare dalla carta di circolazione.
Verbale della Commissione medica per l’handicap (l. n. 104 del 1992) o di altre Commissioni mediche pubbliche incaricate ai fini del riconoscimento dell’invalidità civile, di lavoro, di guerra.
Nelle certificazioni deve essere esplicitata la natura motoria della disabilità ad eccezione del caso in cui la patologia stessa escluda o limiti l’uso degli arti inferiori
l. n. 449 del 1997 art. 8
Invalido con grave limitazione alla capacità di deambulazione No Verbale della Commissione medica per l’handicap (l. n. 104 del 1992) che attesti la grave e permanente limitazione della capacità di deambulazione o da altre Commissioni mediche pubbliche incaricate ai fini del riconoscimento dell’invalidità civile, di lavoro, di guerra che attesti la gravità della patologia e faccia esplicito riferimento all’impossibilità di deambulare in modo autonomo o senza l’aiuto di un accompagnatore. l. n. 388 del 2000 art. 30
Pluriamputato No Verbale della Commissione medica per l’handicap (l. n.104 del 1992) o da altre Commissioni mediche pubbliche incaricate ai fini del riconoscimento dell’invalidità civile, di lavoro, di guerra nella quale sia indicata la pluriamputazione e la gravità della minorazione l. n. 388 del 2000 art. 30
Portatore di handicap psichico o mentale di gravità tale da aver determinato il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento No Verbale di accertamento dell’invalidità emesso dalla Commissione medica pubblica dalla quale risulti che il soggetto si trova in situazione di handicap psichico o mentale grave
Riconoscimento dell’indennità di accompagnamento (l. n. 18 del 1980 e l. n. 508 del 1988)
l. n. 388 del 2000 art. 30
Soggetto affetto da sindrome di Down titolare dell’indennità di accompagnamento No Certificazione del medico di base che attesti che il soggetto è affetto da sindrome di down. Riconoscimento dell’indennità di accompagnamento (l. n. 18/1980 e l. n.508/1988) l. n. 388 del 2000 art. 30
Non vedente (Ciechi totali, parziali, ipovedenti gravi – l. n. 138 del 2001 artt. 2, 3 e 4) No Certificazione rilasciata dalla Commissione medica pubblica incaricata ai fini del riconoscimento della cecità o Verbale della Commissione medica per l’handicap (l. n. 104 del 1992) o di altre Commissioni mediche pubbliche incaricate ai fini del riconoscimento dell’invalidità civile, di lavoro, di guerra l. n. 342 del 2000 art. 50 (IVA) l. n. 488 del 1999 art.6 (IRPEF)
Sordo (Sordità dalla nascita o preverbale – l. n. 381 del 1970) No Certificazione rilasciata dalla Commissione medica pubblica incaricata ai fini del riconoscimento della sordità o Verbale della Commissione medica per l’handicap (l. n. 104 del 1992) o di altre Commissioni mediche pubbliche incaricate ai fini del riconoscimento dell’invalidità civile, di lavoro, di guerra l. n. 342 del 2000 art. 50 (IVA)
l. n. 488 del 1999 art.6 (IRPEF)

Detrazione auto disabili: i limiti della detrazione

La detrazione per l’acquisto di un auto o di un veicolo, tra quelli previsti dalla legge, spetta una sola volta.

In altre parole l’agevolazione può essere applicata per un solo veicolo, ogni 4 anni a partire dalla data di acquisto.

Per richiedere lo sconto IRPEF per l’acquisto dell’auto utilizzata per il trasporto del disabile bisognerà compilare la dichiarazione dei redditi indicando l’importo di spesa sostenuta.

La detrazione potrà essere fruita in un’unica soluzione o in quattro rate annuali.

Oltre che per le spese di acquisto, la detrazione IRPEF spetta anche per quelle di riparazione dell’auto, ad esclusione dei costi di ordinaria manutenzione e i costi di esercizio (premio assicurativo, carburante, lubrificante).

Anche in questo caso il limite di spesa resta lo stesso: 18.075,99 euro, in cui deve essere incluso anche del costo di acquisto.

Detrazione auto disabili: le categorie di veicoli agevolabili

Nella circolare viene inoltre fornito l’elenco dei veicoli che è possibile acquistare con la detrazione prevista con la legge 104, per disabili gravi e non secondo le regole stabilite dall’Agenzia delle Entrate.

Detrazione IRPEF può essere richiesta direttamente dal disabile o dal familiare di cui è fiscalmente a carico per le seguenti spese:

autovetture (*) Veicoli destinati al trasporto di persone, aventi al massimo nove posti, compreso quello del conducente
autoveicoli per il trasporto promiscuo (*) Veicoli aventi una massa complessiva a pieno carico non superiore a 3,5 tonnellate (o a 4,5 tonnellate, se a trazione elettrica o a batteria), destinati al trasporto di cose o di persone e capaci di contenere al massimo nove posti, compreso quello del conducente
autoveicoli specifici (*) Veicoli destinati al trasporto di determinate cose o di persone per trasporti in particolari condizioni, caratterizzati dall’essere muniti permanentemente di speciali attrezzature relative a tale scopo
autocaravan (*) (**) Veicoli aventi una speciale carrozzeria ed attrezzati permanentemente per essere adibiti al trasporto e all’alloggio di 7 persone al massimo, compreso il conducente
motocarrozzette Veicoli a tre ruote destinati al trasporto di persone, capaci di contenere al massimo 4 posti, compreso quello del conducente, ed equipaggiati di idonea carrozzeria
motoveicoli per trasporto promiscuo Veicoli a tre ruote destinati al trasporto di persone e cose, capaci di contenere al massimo quattro posti, compreso quello del conducente
motoveicoli per trasporti specifici Veicoli a tre ruote destinati al trasporto di determinate cose o di persone in particolari condizioni e caratterizzati dall’essere muniti permanentemente di speciali attrezzature relative a tale scopo

(*) per questi veicoli le agevolazioni spettano anche ai non vedenti e ai sordi
(**) per questi veicoli è possibile fruire soltanto della detrazione Irpef del 19%

Non è agevolabile l’acquisto di quadricicli leggeri, cioè delle “minicar” che possono essere condotte senza patente.

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Detrazione auto disabili, i chiarimenti delle Entrate sull’agevolazione - Informazione Fiscale
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EssilorLuxottica dice sì all’acquisto da 7,2 miliardi della catena GrandVision - Il Sole 24 ORE

2' di lettura

La decisione finale è arrivata. Dopo il contenzioso vinto in sede di Corte Arbitrale in Olanda, Essilorluxottica ha detto sì all’acquisto della catena retail olandese GrandVision, 7mila negozi di occhiali in tutto il mondo. Dopo l’approvazione del consiglio di amministrazione, il gruppo italo-francese ha fatto sapere di voler completare l’acquisizione del 76,72% di GrandVision detenuto da Hal holding il primo luglio 2021, ai termini e alle condizioni stabilite dall’accordo del 30 luglio 2019, ovvero a un prezzo di 28,42 euro per azione.

«Dopo aver valutato tutte le opzioni a nostra disposizione, abbiamo deciso di completare l’operazione senza ulteriori indugi. Il razionale strategico alla base dell’operazione rimane forte e intatto e, dopo due anni di impegno e lavoro incessante, siamo ora pronti a voltare pagina e iniziare un nuovo capitolo della storia di EssilorLuxottica con GrandVision. Valorizzeremo le conoscenze e l’esperienza maturate negli anni per garantire che GrandVision e le sue 37.000 persone di talento possano diventare parte di EssilorLuxottica», hanno detto Francesco Milleri e Paul du Saillant, rispettivamente amministratore delegato e vice amministratore delegato di EssilorLuxottica.

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Secondo i due manager, «il retail è tornato a crescere dopo la pandemia e riteniamo pertanto che questo sia il momento perfetto per espandere la nostra rete di negozi, al fine di interagire in modo più efficace con i consumatori e aumentare così l'esposizione e la qualità dell’intero settore». Questo, hanno concluso, «porterà beneficio a tutti gli stakeholder, compresi i clienti, che rimangono al centro delle nostre strategie».

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L'antitrust europeo aveva approvato in marzo, con alcune condizioni, l'acquisto di GrandVision da parte di EssilorLuxottica per 7,2 miliardi di euro dopo che il produttore degli occhiali Ray-Ban aveva accettato di vendere più di 300 negozi in tre Paesi per sciogliere i dubbi sulla concorrenza.

EssilorLuxottica, nata nel 2018 dalla fusione del produttore francese di lenti Essilor e del produttore italiano di occhiali Luxottica, produce occhiali anche per marchi di lusso come Chanel, Prada e Versace.

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Rottamazione delle cartelle esattoriali e stop riscossione - The Wam.net

La rottamazione delle cartelle esattoriali vecchie più di 5 anni sarà decisa prima che scada il nuovo stop alla riscossione fissato a settembre? Se lo chiedono con ansia milioni di famiglie italiane che, dopo l’estate, si apprestano a ricevere un carico di 163 milioni di cartelle esattoriali.

Sono tutte lì, nei depositi dell’Agenzia delle Entrate, in attesa di essere recapitate ai cittadini italiani. L’ultima proroga, come sapete, scade a settembre, è stata respinta infatti la proposta che voleva imporre il blocco delle cartelle esattoriali fino al primo gennaio del 2022.

Nel frattempo l’attesa riforma fiscale sarà discussa nella seconda metà del 2021 e dovrebbe contenere anche la rottamazione delle cartelle esattoriali vecchie più di 5 anni. Un carico spesso inesigibile che grava come un macigno sull’agenzia di riscossione.

Rottamazione delle cartelle esattoriali per facilitare la riscossione

La rottamazione delle cartelle esattoriali è ritenuta necessaria per consentire una radicale revisione dei meccanismi, spesso inceppati, del recupero crediti. Sono tante le risorse che l’ente riscossore spreca per inseguire con scarse possibilità di successo vecchie pendenze.

Meglio dunque darci un taglio e impegnare tempo e risorse sulla riscossione “contemporanea”. Concentrando l’attenzione preliminarmente sulle somme più rilevanti.

Rottamazione delle cartelle esattoriali: due obiettivi

Una scelta pragmatica, ma che ha anche la conseguenza di liberare da un cospicuo fardello di debiti milioni di italiani.

Una scelta, che soprattutto nella difficile situazione economica di questi periodi, ha anche l’effetto di un toccasana.

La rottamazione delle cartelle esattoriali con più di 5 anni centra dunque due obiettivi:

  • contribuisce a rimettere in marcia l’Agenzia delle Entrate svuotando il deposito da un arretrato mostruoso;
  • concede una boccata d’ossigeno a chi temeva di essere raggiunto da ingiunzioni ormai antiche.

La rottamazione delle cartelle esattoriali sarà automatica

La rottamazione delle cartelle esattoriali dovrebbe essere automatica. Ossia, scatta dopo che sono passati 5 anni dall’affidamento dell’incarico di riscossione.

Dopo i cinque anni cosa potrebbe accadere? Che l’Agenzia delle Entrata restituisca al mittente quella richiesta di riscossione. Ossia: il pagamento di un tributo locale non riscosso, dopo cinque anni viene inviato nuovamente al Comune creditore. Sarà poi l’ente locale a decidere cosa farne: rottamare definitivamente o attivarsi per una successiva riscossione.

Sembra più probabile la prima ipotesi.

Con l’eliminazione di questi crediti spesso inesigibili, l’Agenzia delle Entrate si potrà dedicare, con maggiori speranze di successo, nella riscossione di somme significative prima di una eventuale prescrizione.

La rottamazione delle cartelle esattoriali vecchie di 5 anni è praticamente certa, anche perché sul punto c’è la convergenza di tutte le forze politiche.

Cancellate Tasi, Ici, Tari, Imu, Irpef e bollo auto

Naturalmente nel calderone delle rottamazione delle cartelle esattoriali non finiranno solo i crediti ritenuti inesigibili.

Il limite massimo è di 5000 euro. E proprio per l’entità della cifra si suppone che buona parte delle cancellazioni riguarderanno tributi locali e comunali. In particolare Ici, Tasi, Tari e Imu, Irpef e il bollo auto.

La rottamazione delle cartelle esattoriali non sarà comunque per tutti. Ma solo per chi ha un reddito imponibile (nel 2020) inferiore a 30.000 euro.

Le multe per violazione al codice della strada non saranno rottamate

Le persone che sono interessate alla sanatoria avranno la possibilità di verificare online (grazie a un estratto di ruolo), quali sono i debiti che verranno azzerato dal decreto. In ogni caso sarà possibile consultare su appuntamento la stessa Agenzia delle Entrate.

Non saranno cancellati i debiti che riguardano gli aiuti di Stato intascati illecitamente o quelli inflitti da una condanna della Corte dei Conti, o sentenze penale. Nel novero delle incancellabili anche le multe per violazioni al codice della strada.

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Tuesday, June 29, 2021

Borsa Italiana Oggi, 29 giugno 2021: Ftse Mib positivo, Azimut top performer - Money.it

Chiusura positiva per la borsa Italiana oggi : sul Ftse Mib le performance migliori sono state messe a segno da due big del risparmio gestito del calibro di Azimut e di Banca Mediolanum.

Con la variante Delta che continua a minacciare il ritorno alla normalità, gli operatori guardano alle notizie in arrivo dagli Stati Uniti. Ieri nuove indicazioni da “falco” sono arrivate dal n.1 della Federal Reserve Bank di Richmond, Thomas Barkin.

Nel corso di un intervento, Barkin ha rimarcato i progressi compiuti dall’economia USA ed aperto ad una riduzione degli acquisti di asset.

In corrispondenza dello stop agli scambi in Europa, il future con consegna settembre sul petrolio Brent avanza di mezzo punto percentuale a 74,5 dollari al barile mentre l’eurodollaro scende dello 0,13% a 1,19069.

Borsa Italiana Oggi, aggiornamento ore 17:40: Ftse Mib, Azimut guarda tutti dall’alto

La seduta del Ftse Mib si è chiusa a 25.357,36 punti, +0,52% rispetto al dato precedente.

Le performance migliori sono state registrate da due big del risparmio gestito del calibro di Azimut e Banca Mediolanum, salite rispettivamente del 3,3 e del 2,32 per cento. La prima ha incassato la promozione a «buy» da parte di Deutsche Bank che, sulla seconda, ha riavviato la copertura con valutazione «acquistare».

Nel comparto industriale denaro su Prysmian (+1,32%) e CNH Industrial (+2,08%).

Giornata positiva anche per Telecom Italia (+0,89%) in scia dei rumor relativi i gruppi di lavoro con la Cassa Depositi e Prestiti per verificare la fattibilità del progetto rete unica.

Tra i bancari, acquisti su Intesa Sanpaolo (+1,16%) e perfetta parità di UniCredit che ha emesso il suo primo “Senior Preferred Green Bond”.

Saipem (-0,34%) ha firmato con i cantieri Samsung Heavy Industries un contratto per il noleggio di una nuova nave da perforazione, la Samsung Santorini, che sarà consegnata a novembre 2021.

Per quanto riguarda il comparto obbligazionario, lo spread BTP-Bund è salito a 112 punti base.

Aggiornamento ore 13: Ftse Mib, Telecom Italia top performer

A metà seduta il Dax segna un +0,87%, il Cac40 un +0,37% ed il nostro Ftse Mib un +0,31%.

A Milano la performance migliore del Ftse Mib è appannaggio di Telecom Italia (+2,77%) che prova a capitalizzare i rumor relativi i gruppi di lavoro con la Cassa Depositi e Prestiti per verificare la fattibilità del progetto rete unica.

Tra i titoli del risparmio gestito, +2,56% di Azimut in scia della promozione a «buy» da parte di Deutsche Bank. Gli analisti dell’istituto tedesco hanno riavviato la copertura su Banca Mediolanum (+1,68%), sempre con valutazione «acquistare».

Saipem (-0,83%) ha firmato con i cantieri Samsung Heavy Industries un contratto per il noleggio di una nuova nave da perforazione, la Samsung Santorini, che sarà consegnata a novembre 2021.

«Il noleggio, della durata di circa due anni, consente a Saipem di rafforzare la competitività della sua flotta senza l’investimento in nuovi asset, ma facendo leva sulla sua consolidata competenza nella selezione e gestione di mezzi navali tecnologicamente avanzati», riporta la nota della società.

Lo spread BTP-Bund arretra di un punto percentuale a 110 punti base.

Future Wall Street: prevista apertura poco mossa

A due ore e mezza dall’avvio delle contrattazioni, il derivato sul Dow Jones registra un +0,19%, quello sullo S&P500 è piatto e il future sul Nasdaq perde un quarto di punto percentuale.

Aggiornamento ore 9:25: Ftse Mib in rialzo di mezzo punto percentuale

A Londra il Ftse100 inizia la seduta con un +0,46%, il Cac40 fa registrare un incremento analogo (+0,47%), Dax e Ftse Mib avanzano dello 0,55% (25.364,48 punti per il paniere di Piazza Affari).

A Milano spiccano gli acquisti sui titoli del risparmio gestito (+2,86% di Azimut, +1,88% di Banca Mediolanum, +1,13% di Banca Generali) e su quelli del comparto industriale (+1,42% di Prysmian, +1,39% di CNH Industrial +0,7% di Stellantis).

Partenza in positivo anche per UniCredit (+0,71%) dopo la notizia dell’emissione del primo “Senior Preferred Green Bond” di Piazza Gae Aulenti per 1 miliardo di euro. L’indicazione iniziale di uno spread di 120 punti base sul mid-swap a 7 anni è stata ridotta di 30 punti base, per una cedola fissa annuale dello 0,8%, con un prezzo di emissione di 99,953%.

Debolezza per la Juventus (-0,14%). Secondo i ben informati, la società avrebbe sondato un gruppo di banche per valutare l’impatto di un eventuale aumento di capitale. Oggi termina l’aumento di capitale di Autogrill (-0,65%).

Per quanto riguarda il comparto obbligazionario, lo spread BTP-Bund in avvio è poco mosso a 110 punti base (-0,83%).

Borse Asia: Nikkei chiude in rosso

L’Hang Seng registra un -1,05%, il China A50 ha chiuso con un -1,4% e l’australiano S&P/ASX 200 ha evidenziato un -0,08%.

Debole anche il giapponese Nikkei (-0,81%).

Wall Street: S&P e Nasdaq positivi

La prima seduta della settimana del Dow Jones è terminata con un -0,44%, lo S&P500 ha chiuso con un +0,23% ed il Nasdaq con un +0,98%.

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Mutui prima casa per i giovani, ecco il modulo per chiedere la garanzia pubblica - Il Fatto Quotidiano

E’ disponibile online il modulo da presentare alla banca o all’intermerdiario finanziario a cui si intende chiedere il mutuo con garanzia pubblica all’80%, come previsto dal decreto Sostegni bis. Occorre avere meno di 36 anni e un Isee non superiore ai 40mila euro. Il decreto ha potenziato il Fondo di Garanzia prima casa per consentire ai giovani di chiedere un finanziamento a copertura totale del prezzo di acquisto, cosa che le banche generalmente non fanno in assenza di garanzie. Se le rate del mutuo non vengono pagate, il Fondo potrà coprire fino all’80% della quota capitale della rata, purché l’ammontare del finanziamento sia superiore all’80% del valore della casa. In un secondo momento, tramite l’Agenzia delle Entrate Riscossione, sarà il Fondo di Garanzia a chiedere senza interessi al mutuatario la quota anticipata. Per richiedere alla banca il mutuo garantito bisogna compilare il modulo (vedi sotto) scaricabile sul sito della Consap.

Il vincolo legato al reddito vale anche in caso di acquisto da parte di due persone conviventi i cui Isee siano per entrambi inferiori ai 40.000 euro. Ad esempio, se ad acquistare la prima casa è una coppia, per poter usufruire delle agevolazioni è necessario che entrambi abbiano un Isee inferiore ai 40.000 euro (anche se la somma dei due supera il limite, l’agevolazione verrà concessa).

Il parametro Isee va rispettato anche per godere dell’esenzione dalle imposte di registro, ipotecaria e catastale sulla compravendita e dall‘imposta sostitutiva sul mutuo.

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Tesla Model 2: una compatta per sfidare la ID.3 - AlVolante

LA CONCORRENZA AVANZA - La Tesla ancora il costruttore che vende più auto elettriche in Europa. Ma potrebbe non essere più così tra qualche mese poiché la concorrenza è aumentata, non solo da parte del Gruppo Volkswagen, che ha messo in campo una “potenza di fuoco” non indifferente, con modelli come la ID.3 e ID.4. Ecco perché, per la casa americana, è venuto il momento di realizzare un modello più accessibile che possa fare aumentare vendite, quote di mercato e utili.

CONFERME DALLA CINA - Sono diversi mesi che si rincorrono voci su quella che potremmo chiamare per comodità Tesla Model 2, tuttavia qualche giorno fa è arrivata la conferma dello sviluppo del progetto da parte del presidente di Tesla Cina, Tom Zhu, che ha rilasciato un’intervista all'agenzia di stampa Xinhua rilevando alcuni dettagli della vettura.

COSTRUITA IN EUROPA - La Tesla Model 2 sarà progettata presso il nuovo centro di ricerca e sviluppo realizzato nella Gigafactory di Shanghai, che produrrà anche gli esemplari destinati al mercato cinese. Quelli destinati all’Europa, invece, dovrebbero essere costruiti nella nuova fabbrica di Berlino, che dovrebbe essere ultimata entro la fine del 2022.

IN ARRIVO NEL 2023 - L’arrivo sul mercato della Tesla Model 2 dovrebbe avvenire nel 2023 a un prezzo di circa 25.000 euro. Ad oggi è possibile solo ipotizzare le caratteristiche tecniche, con una batteria da circa 50 kWh in grado di assicurare un’autonomia di circa 400 km, e una di taglio più piccolo e quindi più economica. Non è da escludere anche una versione “long range” con autonomia di oltre 550 km.

NUOVE BATTERIE - La nuova Tesla Model 2 dovrebbe essere dotata delle batterie di nuova generazione progettate dalla Tesla e annunciate in occasione del Battery Day 2020 (qui la news), che dovrebbero entrare in produzione il prossimo anno consentendo una riduzione dei costi per kWh del 56%, con un prezzo per kWh di circa 89 euro. Inoltre, rispetto alle precedenti batterie, garantiscono una potenza e una densità cinque volte superiore.

UNA COMPATTA ALLA EUROPEA - Ma che auto sarà la nuova Tesla Model 2? È ancora presto per dirlo, ma potrebbe essere una vettura compatta a cinque porte con una impostazione simile a quella della sua rivale principale, la Volkswagen ID.3 (vedi disegno più in alto).

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Superbonus 110%, meglio non scherzarci: si può rischiare la prigione - ContoCorrenteOnline.it

Attenzione a optare per il Superbonus se non si è in regola su tutto. I controlli sono meticolosi e alla rete non si sfugge.

Superbonus 110%
Foto di Gerd Altmann da Pixabay

E’ vero che i bonus sono degli incentivi pensati per semplificare la vita a chi è costretto a subire gli effetti della pandemia. Ma è anche vero che è sempre bene non approfittarsi degli aiuti che vengono concessi. Il Superbonus del 110% è una di quelle agevolazioni che permettono sì di beneficiare di un’importante detrazione fiscale ma rappresenta anche una di quelle più regolamentate. E, quindi, più soggette al rischio di incorrere in qualche reato se non si procede secondo tutti i crismi. Questo per un motivo molto semplice: rispetto ad altri bonus, che si limitano a concedere agevolazioni tutto sommato contenute, ri-esigibili qualora fossero accertate irregolarità, con il Superbonus ci si trova di fronte a cose più grandi.

I controlli sono molto più serrati, specie per verificare se chi accede all’agevolazione sia in regola sia dal punto di vista di una determinata abitazione che di appartenenza a una data categoria professionale. E lo sgarro non è proprio previsto. Un’attestazione falsa, ad esempio, potrebbe costare una pena fino a un anno di reclusione o una multa da 51 a 516 euro. Il tutto, regolato dall’articolo 481 del codice penale. Ma non solo. La serie di reati in cui si può incorrere nel procedere con la fruizione del Superbonus è piuttosto lunga.

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Superbonus, perché le procedure vanno rispettate alla lettera

Solo due articoli dopo, al 483, viene spiegata un’altra punizione. Nello specifico, per chi attesta falsamente al pubblico ufficiale, in un atto pubblico, dei fatti dei quali è destinato a provare la veridicità. Qualora non riuscisse a farlo, rischierebbe una pena fino a due anni di reclusione. Una sanzione più lieve è prevista solo per il visto di conformità, per il quale non è prevista la produzione in forma di dichiarazione sostitutiva dell’atto notorio. A ogni modo, meglio stare attenti alle false attestazioni per il Superbonus 110%. Arrivare ai fatti con alle spalle una documentazione non veritiera significherebbe non passare i controlli e incorrere in sanzioni estremamente pesanti.

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Un altro aspetto a cui prestare attenzione, è un reato penal-tributario. In questo caso, i lavori saranno già stati realizzati ma all’emissione delle fatture verrà registrata la falsità in ordine alla corrispondenza tecnica o normativa ai requisiti per accedere alla detrazione fiscale. La pena, in questo caso, potrebbe tradursi in una reclusione fra i 3 e gli 8 anni per dichiarazione fraudolenta di chi si avvalga di documenti falsi. Inoltre, è sempre bene finire ciò che si comincia. Avviare le opere del Superbonus e non terminarle, oppure non realizzarle per nulla o andare sovraffattura, potrebbe significare perdere il beneficio. Oltre che rischiare una pena da un anno e sei mesi fino a 6 anni per non aver versato le somme dovute, utilizzando in compensazione, quindi, crediti inesistenti.

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Saldi estivi 2021: quando iniziano. Il nuovo calendario delle regioni - QUOTIDIANO NAZIONALE

Tutto pronto per il "Fisco cancellato": chi non dovrà pagare - ilGiornale.it

Alla fine il mini-condono, anche si ritardo, ci sarà. Nel decreto-Sostegni è previsto lo stralcio delle cartelle fino a 5mila euro dal 2000 al 2010. Inizialmente il periodo del condono doveva essere esteso fino al 2015. Poi il passo indietro con il restringimento dell'arco temporale: in questo modo la quantità di ruoli a misura di condono si è ridotta di circa il 75%.

Non è da trascurare la questione legata ai costi. Oggi servono oltre 660 milioni per coprire l’operazione. Ma la cifra, spiega il Messaggero, si abbassa a 215 milioni se si storna dal conteggio il valore delle pratiche che avevano già aderito a rottamazione ter e saldo e stralcio. Se l’arco temporale fosse stato prolungato allora i costi sarebbero aumentati fino a due miliardi di euro da spalmare sul 2021 e sul 2022. Invece con l’attuale provvedimento la situazione cambia di netto. La concentrazione di debiti ormai inesigibili è più accentuata nel periodo che va tra il 2000 e il 2010: ciò rende la pace fiscale più leggera e sostenibile.

Il provvedimento, però, deve passare attraverso un decreto del Tesoro per essere definitivamente calato a terra. Cosa che dovrebbe avvenire, come fanno sapere dal Mef, già nelle prossime ore a meno di imprevisti. Sono circa 16 milioni le cartelle che saranno azzerate. Ma non tutti potranno usufruire del condono. Per effetto del limite di reddito stabilito, infatti, lo stralcio non è accessibile ai più abbienti. In altri termini il condono è riservato solo per i contribuenti con un reddito pari o inferiore a 30mila euro nel 2019. Nel complesso sono milioni i contribuenti interessati.

L'Agenzie delle Entrate-Riscossione ricorda che"tra i debiti oggetto dello stralcio sono compresi anche quelli eventualmente presenti nei piani di pagamento della rottamazione-ter e del saldo e stralcio". Ciò significa che verranno azzerate anche le cartelle notificate dopo il 31 dicembre 2010, a patto però che l'affidamento all'agenzia della riscossione sia avvenuto prima di questa data. Restano, invece, acquisite le somme versate anteriormente alla data dell'annullamento.

Lo stralcio non si applica ad alcune tipologie di carichi. Come ricorda ancora il quotidiano sono esclusi i debiti relativi alle risorse proprie tradizionali dell'Ue e all'imposta sul valore aggiunto riscossa all'importazione, quelli derivanti dal recupero degli aiuti di Stato considerati illegittimi, oltre che quelli relativi a multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna.

Una volta arrivato il decreto del Mef, che includerà le modalità e le date dell'annullamento dei debiti fino a 5mila euro, entrerà in azione l'Agenzia delle Entrate-Riscossione che dovrà lavorare per individuare le cartelle che rientrano nella platea di quelle da eliminare. Fatto il lavoro di verifica, lo stralcio avverrà in automatico: i contribuenti non dovranno compiere adempimenti.

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Alitalia, per salvare il decollo di Ita il governo gioca la carta del fondo biglietti - Il Sole 24 ORE

Quattordicesima non pagata

La vecchia compagnia arranca. Pochi voli, pochi soldi in cassa, buste paga in ritardo ormai fisiologico. Per il terzo mese consecutivo in giugno c'è un ritardo dei pagamenti. I tre commissari sono riusciti a pagare puntuali almeno gli stipendi, venerdì 25 giugno, ma i dipendenti non hanno ricevuto la quattordicesima. Si prevede che sarà erogata nei primi giorni di luglio, dipende da quando i commissari avranno la liquidità necessaria con i fondi assegnati dal governo.

Alleanza, rimandata la scelta tra Lufthansa e Delta

È rimandata anche la scelta dell'alleanza, tra il polo guidato da Delta Air Lines, con Air France-Klm in Europa, oppure Lufthansa, che include United negli Stati Uniti. L'.a.d Fabio Lazzerini aveva annunciato mesi fa che la scelta del partner sarebbe stata fatta a fine giugno. Ma l'incertezza sui tempi del decollo e su come sarà Ita (non si sa quanti aerei avrà, 47 nell'ultima versione del piano, e quali rotte farà) fanno slittare le decisioni.

Altavilla nuovo presidente

Di questo dossier si occuperà in prima persona il nuovo presidente esecutivo di Ita, Alfredo Altavilla, indicato dal Mef il 17 giugno e già nominato, «garantirà un prezioso apporto esecutivo allo sviluppo della società, con particolare riferimento alla strategia, alla finanza ed alle risorse umane», ha detto il Mef. Altavilla mantiene gli incarichi precedenti, rimane presidente di Recordati e senior advisor di Cvc Capital Partners.

I tagli alla flotta e gli esuberi

Rimane un riserbo fitto su quella che sarà la vera consistenza della flotta e dei dipendenti di Ita. La compagnia sarà molto ridimensionata rispetto all’Alitalia commissariata. L’ultima versione conosciuta del piano prevede al decollo 47 aerei passeggeri, metà della flotta che a gennaio era di oltre 95 aerei. Con questa configurazione i dipendenti sarebbero 3.000-3.500, rispetto agli oltre 10mila attuali. Il piano di Lazzerini prevedeva che dal secondo anno, il 202, la flotta sarebbe aumentata a circa 80 aerei e di conseguenza anche l’organico sarebbe cresciuto. Essendoci stato uno slittamento dei tempi, è da vedere come questo inciderà sull’ultima versione del piano che Bruxelles deve autorizzare.

Gare per vendere manutenzione e handling

Le attività di volo passeranno direttamente da Alitalia a Ita, con una trattativa diretta. Ita dovrà acquistarle, ma senza una gara. Ci sarà invece una gara per vendere le attività di manutenzione e i servizi aeroportuali (handling). Quindi uno spezzatino. Secondo le intese preliminari con la Ue, Ita potrà partecipare alle gare e avere la maggioranza dei servizi di handling. Per la manutenzione la maggioranza dovrà essere di terzi. Ci sono contatti per cedere la manutenzione alla società Atitech presieduta da Antonio Lettieri.

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Alitalia, per salvare il decollo di Ita il governo gioca la carta del fondo biglietti - Il Sole 24 ORE
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Ue-19: sale ancora sentimento economico, record da 21 anni - Ultima Ora - Agenzia ANSA

(ANSA) - BRUXELLES, 29 GIU - Continua la corsa del sentimento economico (Esi) dopo la crisi pandemica: in rialzo di 3 punti nella Ue e 3,4 punti nella zona euro, a giugno ha toccato rispettivamente quota 117 e 117,9 punti, segnando il record da 21 anni. Lo rileva la Commissione Ue. Anche l'indicatore delle aspettative di occupazione (Eei) è aumentato molto (+1,2 punti a 111,5 in Ue e +1,6 punti a 111,6 nella zona euro), portandosi ai livelli più alti dal novembre 2018.
    Tra le maggiori economie, l'Esi ha raggiunto "il massimo storico" in Germania (+5 punti) ed è aumentato anche in Italia (+2,1), Paesi Bassi (+1,9) e Francia (+1,3). In calo solo in Spagna (-1,1). (ANSA).
   

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