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Saturday, May 8, 2021

Stop al bancomat. Conto corrente out per tutti! Il dramma! - Trend-online.com

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di Pierpaolo Molinengo


Conto corrente Bancomat

In questi ultimi anni i rapporti tra clienti e banche è cambiato. Il conto corrente diventa sempre più virtuale, il bancomat diventa superfluo. La gestione del contante, per la maggior parte degli istituti di credito, diventa sempre più una spesa e non un'operazione che porta profitto. In questo contesto i principali istituti di credito effettuano delle scelte radicali, che inesorabilmente si ripercuotono sulle abitudine dei loro utenti.

In questi ultimi anni i rapporti tra clienti e banche è cambiato. Il conto corrente diventa sempre più virtuale, il bancomat diventa superfluo. La gestione del contante, per la maggior parte degli istituti di credito, diventa sempre più una spesa e non un'operazione che porta profitto. In questo contesto i principali istituti di credito effettuano delle scelte radicali, che inesorabilmente si ripercuotono sulle abitudine dei loro utenti.

Dal 1° luglio Ing Italia ha deciso di chiudere i propri bancomat e le casse automatiche presenti nelle filiali. Questo significa che ogni titolare di un conto corrente - in Italia sono 1,3 milioni di persone - sarà costretto a farlo presso gli Atm di altre banche, ovviamene rispettando le condizioni economiche che sono previste dal contratto. Nel momento in cui dovranno versare degli assegni o del contante, lo dovranno fare inviandoli ad una casella postale. Tutte queste operazioni potranno essere seguite tramite il sito internet dell'azienda, l'App Ing o il servizio clienti.

Bancomat, il caso di Ing Italia!

La scelta operata da Ing Italia quali conseguenze dirette avrà sui propri clienti? Il titolare di un conto corrente come si dovrà comportare nel momento in cui avrà intenzione di andare a prelevare ad un bancomat? I clienti di Ing Italia, che hanno aperto il proprio rapporto bancario prima del 2018, non dovranno pagare alcuna commissione, nel momento in cui dovesserro effetture dei prelievi superiori ai 50 euro, mentre dovranno pagare una commisisone pari a 0,45 euro per i prelievi più contenuti. Nel caso in cui il cliente abbia aperto il proprio conto corrente dopo il novembre 2018 non pagherà alcuna commissione nel caso in cui accrediti almeno 1.000 euro ogni mese di stipendio/pensione sul conto corrente arancio. In caso contrario - ossia senza il modulo zero vincoli - dovrà pagare una commissione pari a 0,75 euro.

In altre parole Ing Italia sta riorganizando completamente il proprio modello di business, che prevede sempre più digitale cashless e meno contante. In quest'ottica i bancomat sono quanto mai supeflui. Al momento Ing Italia ha tredici arancio store e diciasette filiali. Da luglio gli store dovrebbero diventare 17 e nasceranno sei hub, ossia dei luoghi dove dovrebbero essere valorizzate le relazioni umane e dove saranno offerti i servizi a valore aggiunto, come prestiti, mutui e prodottti di investimento.

Stiamo evolvendo verso un modello cashless e sempre più mobile-first. Questo per rispondere alla preferenze dei nostri clienti, il 96% dei quali opera solo tramite canali digitali, 7 su 10 prediligendo lo smartphone, ha spiegato Alessio Miranda, country manager di Ing Italia.

Conto corrente e bancomat, cosa cambia per tutti gli altri!

Il caso che coinvolge Ing Italia è senza dubbio il più importante, ma nemmeno i clienti degli altri istituti di credito hanno da stare felici. Almeno quanti hanno l'abitudine di andare a prelevare contante presso i bancomat. La tanto temuta tassa sul contante potrebbe arrivare prima di quanto uno si possa immaginare: si starebbe, infatti, ipotizzando l'introduzione di una commissione da pagare direttamente alla banca proprietaria dello sportello Atm presso il quale si sta effettuando il prelievo. Nel mese di dicembre la società Bancomat S.p.A. ha provveduto ad avviare la procedura - effettuando le comunicazioni di rito direttamente all'Agcom, l'Autorità garante della Concorrenza e del Mercato - per poter procedere con tutta una serie di cambiamenti. 

In estrema sintesi, cosa dovrebbe cambiare per i titolari di un conto corrente che si apprestano ad effettuare un prelievo presso un bancomat? A chiarirlo ci pensa direttamente un comunicato della società Bancomat S.p.A.

Tra le novità più importanti si registrano l’abolizione della commissione interbancaria e il pagamento della commissione applicata al prelievo - da parte del consumatore - direttamente all’istituto di credito dove è collocato l’ATM. Dal momento che, secondo consolidata prassi e giurisprudenza nazionale ed europea, le regole di circuito sottoposte da Bancomat S.p.A. all’Autorità costituiscono un’intesa fra soggetti concorrenti, l’Antitrust valuterà se le nuove regole di circuito possano configurare un’intesa suscettibile di restringere o falsare la concorrenza nel mercato comune ai sensi dell’articolo 101 del TFUE.

Nel corso dei prossimi mesi, l'Antitrust dovrebbe provvedere a sciogliere tutti i dubbi e le eventuali riserve. Giusto per avere un'idea sulla portata di questa operazione, basti pensare che nel corso del 2020 sono stati effettuati 510 milioni di prelievi presso gli sportelli bancomat, per un controvalore di 80 miliardi di euro. Ponendo il caso che per ogni operazione venga posta una commissione pari ad un euro, significa che nelle tasche delle banche finiranno 510 milioni di euro.

Nel caso in cui la richiesta di Bancomat S.p.A. dovesse essere accolta i clienti hanno alcuni strumenti per potersi difendere:

  • effettuare tutti i pagamenti con carte di credito o sistemi digitali, riducendo al minimo necessario l'uso del contante;
  • aprire un conto corrente presso una banca che abbia una fitta rete di sportelli bancomat, in modo da potersi appoggiare il più possibile a questi per i prelievi (si presuppone, infatti, che le banche non facciano pagare i prelevi ai propri clienti quando utilizzano i propri ATM).

Conto corrente: attenzione ai versamenti!

I titolari di un conto corrente non dovranno prestare la massima attenzione solo e soltanto ai prelievi dal bancomat ed alle commissioni che saranno poste loro. Nel caso in cui non abbiano comunicato al Fisco, tramite la dichiarazione dei redditi, le cifre che stanno gestendo in contanti dovranno prestare la massima attenzione nel momento in cui dovessero versarli. Nel caso in cui questa cifra non sia sta già tassata alla fonte o non sia esente da tasse, l'Agenzia delle Entrate la potrebbe considerare come reddito in nero.

I controlli che gli uffici compiono e le verifiche sui movimenti bancari possono essere effettuati indipendentemente dagli importi che si stanno muovendo. Gli ufficiali preposti a questo compito hanno la possibilità di accedere al Registro dei rapporti finanziari, il ricco database nel quale tutte le banche inseriscono le varie operazioni effettuare sul conto corrente dai propri clienti. Il fisco, quindi, è a conoscenza di ogni nostra operazione bancaria, grande o piccola che sia. Quindi non esiste un limite al di sotto il quale il contribuente possa sentirsi al sicuro. Potrebbe ricevere un avviso di accertamento per qualsiasi versamento effettuato, con la richiesta di giustificare la propria posizione prima dell'avvio delle indagini. 

Giornalista, classe 1971.
Ho una laurea in materie letterarie, conseguita presso l'Università degli Studi di Torino. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Entrato nel team di Trend-online nel 2007, oggi ricopro la carica di Direttore Responsabile. Oltre a scrivere di attualità, mercati emergenti, commodities, immobiliare e finanza, coordino e gestisco i rapporti con i collaboratori.

Il mio motto è? "Nel dubbio lo stolto vede il problema, il saggio l'opportunità".

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