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Intesa Sanpaolo ha chiuso il primo trimestre del 2021 con un utile netto di 1,5 miliardi, in crescita del 31,7% rispetto allo stesso periodo del 2020 e superiore alle attese del mercato, che si fermavano a quota un miliardo. I risultati, sottolinea l'istituto in una nota, «sono pienamente in linea con l'obiettivo di un utile netto per l'anno ampiamente superiore a 3,5 miliardi».
«La remunerazione dei nostri azionisti resta una priorità: nel mese di maggio distribuiremo circa 700 milioni di dividendi in contanti, il quantitativo massimo stabilito dal Supervisore - annuncia il ceo Carlo Messina - Una volta superate le restrizioni delle Bce intendiamo distribuire in contanti - dalle riserve - la parte restante per raggiungere il payout ratio previsto nel Piano d'Impresa, pari complessivamente al 75% di 3,5 miliardi di utile netto normalizzato 2020».
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Tornando al trimestre, i proventi operativi netti sono saliti del 13,5% a 5,6 miliardi, con interessi netti a 2 miliardi (+15%) e commissioni nette a 2,4 miliardi (+29,2%). In crescita del 20,2% a 2,6 miliardi i costi operativi, per un rapporto cost/income salito al 46,6%.
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Quanto alla solidità patrimoniale, il coefficiente Cet1 a regime, al netto di oltre un miliardo di dividendi maturati nel primo trimestre, si attesta al 14,4% ed è «largamente superiore ai requisiti normativi» (il dato pro forma è pari al 15,7% considerando tra le altre cose anche l'assorbimento totale delle dta per l'affrancamento del goodwill e per le rettifiche su crediti).
Nel primo trimestre, complici anche le moratorie, l’incidenza degli Npl è stata la più bassa di sempre.
Per Intesa 1,5 miliardi di utili in tre mesi, Messina conferma la cedola d’autunno - Il Sole 24 ORE
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