L’emendamento al disegno di legge di conversione del Decreto Sostegni (DL 42/2021), che lo prevedeva, approvato alle Commissioni Bilancio e Finanze del Senato, è stato eliminato dal maxiemendamento interamente sostitutivo del ddl, presentato in Aula oggi pomeriggio e che sarà votato nelle prossime ore.
I promotori della modifica normativa avevano proposto di aggiungere all’articolo 121, comma 2 del Decreto Rilancio (DL 34/2020 convertito nella Legge 77/2020) il bonus per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici a quelli per i quali lo sconto in fattura e la cessione del credito sono già consentiti, in alternativa alla detrazione Irpef, ovvero: superbonus, ecobonus, bonus ristrutturazione, sismabonus e bonus facciate.
Ma la proposta non ha trovato spazio nel maxiemendamento.
Bonus mobili, cos’è e come funziona
Ricordiamo che il bonus mobili consiste in una detrazione del 50% delle spese sostenute fino al 31 dicembre 2021, per acquistare mobili e gli elettrodomestici da destinare alle abitazioni oggetto di lavori di ristrutturazione o di riduzione del rischio sismico, oppure alle abitazioni acquistate da un’impresa che ha demolito e ricostruito l’immobile, per le quali si è fruito delle rispettive agevolazioni.L’importo massimo di spesa detraibile è fissato a 16.000 euro, IVA compresa, quindi il bonus massimo è pari a 8.000 euro. Il rimborso Irpef si ottiene in 10 rate annuali di pari importo.
NORMATIVA Bonus mobili, niente sconto in fattura e cessione del credito - Edilportale.com
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