MILANO - Le Borse europee chiudono in forte ribasso all'indomani di una seduta tutta al rialzo, sulla scia dei buoni dati arrivati dagli indici pmi. Londra è la migliore e riesce a limitare il passivo a -0,67%, Milano perde l'1,81% finale, Francoforte è la peggiore a -2,5% e Parigi perde lo 0,9%. A Piazza Affari vola il titolo della Roma, che arriva a balzare del 21% a fine giornata dopo la notizia di Mourinho in panchina. Brilla Mediaset dopo che ieri ha annunciato di avere raggiunto un accordo con Vivendi per chiudere la loro lunga battaglia giuridica.
Wall Street è debole alla chiusura: il Dow Jones guadagna lo 0,06% e lo S&P arretra dello 0,66%, il Nasdaq dell'1,88. Apple, Tesla e Alphabet perdono rispettivamente il 3,54%, l'1,65% e l'1,55%. Sul listino pesano le parole del segretario al Tesoro, Janet Yellen, secondo cui un rialzo dei tassi Usa potrebbe rendersi necessario "per evitare un surriscaldamento dell'economia". In generale il clima sui mercati è prudente alla luce dell'andamento della pandemia nel mondo: ai progressi della campagna vaccinale in molti Paesi si affiancano i segnali più allarmanti in arrivo dall'India dove la situazione resta molto preoccupante. Pochi riferimenti dalla sponda asiatica, con Tokyo e le principali Borse cinesi chiuse per festività.
Cala sui mercati la propensione al rischio e l'euro chiude in discesa. Gli investitori si ritirano dalle Borse e premiano gli asset meno rischiosi. La moneta europea passa di mano a 1,2029 dollari e 131,38 yen. Dollaro/yen sale a 109,21. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi decennali ha chiuso sotto quota 110 punti base a 109,9 punti. In calo di 1,3 punti il rendimento annuo dei titoli decennali allo 0,859%.
Tra i dati macroeconomici di giornata, dopo il balzo dell'Eurozona migliora anche il clima per le industrie britanniche ad aprile. L'indicazione emerge dall'indice Pmi manifatturiero che è tornato a salire il mese scorso. Secondo quanto comunicato oggi da Markit, infatti, l'indicatore è salito a 60,9 dal precedente 58,9 di marzo: ben sopra la soglia di 50 punti che demarca contrazione ed espansione economica. Si aspettano poi, per gli Stati Uniti, la bilancia commerciale a marzo e gli ordinativi industriali a marzo.
Sui mercati continua intanto la corsa delle materie prime. Nei giorni scorsi i riflettori si sono già puntati sul rame ma a guidare la corsa c'è anche l'argento, che viaggia su quotazioni doppie rispetto allo scorso anno. Dopo la debolezza della mattinata, il petrolio Wti a New York guadagna l'1,97% a 65,76 dollari al barile, grazie all'ottimismo sulla ripresa della domanda dovuto all'allentamento delle restrizioni in Europa e Stati Uniti.
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