L'utile netto di competenza degli azionisti Eni torna in utile nel primo trimestre 2021. Nelle tabelle dei principali dati finanziari risulta pari a 856 milioni dalla perdita di 2,929 miliardi conseguita nel primo trimestre 2020 e fortemente impattata dalla pandemia.
Eni chiude il primo trimestre con un utile netto adjusted di 270 milioni, pari a quasi cinque volte quello conseguito nel primo trimestre 2020, riporta Eni in una nota. L'ebitd adjusted è di 1,3 miliardi, in forte crescita rispetto al quarto trimestre 2020 (+171%) a parità di produzione (1,7 milioni boe/giorno). L'indebitamento netto è di 12,2 miliardi, in lieve aumento rispetto al 31 dicembre 2020 "per operazioni di M&A ed effetto cambio".
“In un primo trimestre ancora fortemente caratterizzato dagli effetti dei lockdown Eni ha evidenziato una robusta ripresa dei risultati, in particolare nel settore E&P e nella chimica". E' quanto sottolinea Claudio Descalzi, ad di Eni, commentando i risultati dei primi tre mesi dell'anno.
"Nell’ambito di uno scenario complesso, l’Ebit adjusted a livello di gruppo di 1,3 miliardi è in linea con il primo trimestre dello scorso anno e risulta quasi triplicato rispetto a fine 2020. Si consolida inoltre la crescita dell’utile netto, pari a 270 milioni, quasi quintuplicato rispetto allo stesso trimestre 2020. Il trimestre ha registrato una generazione di cassa organica prima della variazione del capitale circolante di circa 2 miliardi, nettamente superiore agli investimenti del periodo di 1,4 miliardi".
Secondo Descalzi, "il progressivo miglioramento del quadro pandemico ed economico a livello globale ci consente di guardare con ottimismo ai prossimi mesi e di prevedere una generazione di free cash flow nell’anno superiore a 3 miliardi sulla base dei prezzi correnti del Brent di 60 dollari/barile. In questo contesto continueremo a perseguire la nostra strategia di transizione energetica e di decarbonizzazione, assicurando il rafforzamento della nostra struttura patrimoniale ed una politica di distribuzione competitiva per i nostri azionisti”.
Il cda di Eni, riunitosi ieri sotto la presidenza di Lucia Calvosa, ha approvato l'avvio di un progetto strategico per "definire e valutare il piano industriale e finanziario del nuovo veicolo societario che nascerà dall’unione delle attività di retail e di energia rinnovabile", ovvero Eni gas e luce e renewables.
Lo studio, spiega Eni, prevede la valutazione di "molteplici opzioni per la miglior valorizzazione di questa società nel corso del 2022, subordinatamente alle condizioni di mercato". Ci sarà o una quotazione in borsa tramite un'offerta pubblica iniziale (ipo), oppure la cessione o lo scambio di una quota di minoranza.
Ad oggi, Eni conta circa 10 milioni di clienti, che considera una importante fonte di valore per l'azienda. "La fusione delle attività retail e rinnovabili, il cui piano di sviluppo prevede un aumento significativo della capacità installata, massimizzerà la creazione di valore ampliando l’offerta di servizi, infrastrutture ed energia verde direttamente alla ampia clientela retail".
Eni, Descalzi: "Robusta ripresa, guardiamo con ottimismo ai prossimi mesi" - Adnkronos
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