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Thursday, July 15, 2021

Ftse Mib: ecco fin dove calerà. ENI e Unicredit, alla larga? - Trend-online.com

Di seguito riportiamo l'intervista a Pietro Paciello, CEO e Chief Analyst della Pro Markets Sagl, Asset Management Company, al quale abbiamo rivolto alcune domande sulla situazione di Piazza Affari e sulle strategie da seguire per diversi titoli.

Per seguire Pietro Paciello, autore del libro Trading Plan, clicca qui.

Il Ftse Mib torna indietro dopo il rimbalzo partito dai minimi della scorsa ottava: permangono i rischi al ribasso?

In primis è bene precisare che al di là di rimbalzi correlati all'andamento degli altri mercati, il Ftse Mib sta scendendo.

Mi sembra abbastanza evidente che da quando ha realizzato i massimi relativi in area 25.900, ora l'indice viaggia 1.000 punti più in basso e qualche seduta fa l'estensione era di 1.500 punti.

E' fallito anche il tentativo fino a due giorni fa di rompere questa sequenza di breve di massimi crescenti e per ipotizzare un'inversione della debolezza attuale il Ftse Mib dovrà chiudere sopra i 25.350 punti, cosa che al momento mi sembra di poter escludere.

Allorquando gli indici americani dovessero mollare la presa e dare il via libera ad un movimento più concreto e meno pilotato da parte degli altri indici europei, per me il Ftse Mib sarà orientato a scendere verso i 23.900 punti.

Questo ragionamento verrebbe meno in caso di chiusura dell'indice sopra i 25.350 punti, quindi si conferma lo scenario negativo di Piazza Affari, come già evidenziato nell'intervista della scorsa settimana.

Qualcuno sui social ha eccepito sul fatto che la mia view sia negativa sull'azionario italiano, ma continuo a ricordare che dai massimi dell'anno in aerea 26.000, il Fts Mib è al di sotto di oltre 1.000 punti, quindi il mercato non sta salendo, ma sta scivolano verso il basso.

La discesa del petrolio sta penalizzando ENI, Saipem e Tenaris. Quali strategie ci può suggerire per questi tre titoli?

La correzione del petrolio si è finalmente materializzata, ma c'è da dire che la debolezza di ENI non nasce oggi in quanto faceva fatica giù prima a performare, con un oro nero sui massimi dell'anno.

Il titolo ha violato al ribasso sei giorni fa area 10,25 euro e il primo supporto che vedo ora è in zona 9,63 euro, sotto cui ci sarebbe spazio per una ulteriore flessione verso 9,15 euro.

Fino a quando il petrolio non tornerà a marciare verso l'alto in maniera convinta, temo che al discesa di ENI continuerà.

Per Saipem le premesse sono le stesse, con la differenza che questo titolo enfatizza, sia in positivo che in negativo, i movimenti del petrolio.

Saipem palesa una debolezza da tempi non sospetti e in particolare da quando ha rotto i 2,12 euro.

La discesa dovrebbe proseguire e vedo un primo target in area 1,86 euro, quindi Saipem al momento lo leggo con un'impostazione negativa.

Anche per Tenaris la configurazione tecnica è abbastanza compromessa ormai da tempo e precisamente da quando ha abbandonato area 9,5 euro, rompendo al ribasso il supporto dinamico in essere da novembre 2020.
Il titolo ha una zona statica molto interessante a 8,46 euro, sotto cui ci sarà un grande gap da chiudere a 7,76 euro.

Stellantis ha bucato anche quota 16 euro: nuovi ribassi in vista?

Stellantis è in una fase di decelerazione, ma a differenza dei petroliferi di cui abbiamo appena parlato, la rottura ribassista non c'è stata.

Il titolo non ha già acquisito una configurazione short, anzi, complice la decelerazione del Ftse Mib potrebbe andare in tempi brevi a testare un bel livello di supporto a 15,4 euro.

Solo in caso di violazione di questa soglia dichiarerei Stellantis esaurito al rialzo e con un'impostazione ribassista.

L'area di 15,4 euro può essere sfruttata per tentare un buy, ma sotto il livello appena indicato il titolo diventerebbe ribassista.

Nel settore bancario c'è qualche tema che vuole segnalarci?

Parliamo di Unicredit che è la sintesi di quella che è stata Piazza Affari in tempi recenti.

Un mercato orientato al rialzo e favorito dalla forte ascesa dei bancari con il tema del risiko, ma visto che questo è ormai noto, come gli americani insegnano: "buy on rumors, sell on news".

Unicredit a quanto pare non è immune da ciò, sta scendendo pesantemente e ritengo non abbia ancora raggiunto livelli interessanti per parlare di rimbalzo/acquisti.

Mi sembra che il titolo sia attratto da un grande supporto dinamico che transita in zona 9 euro, livello teoricamente interessante dove ipotizzare un posizionamento long.

Solo una chiusura al di sopra della fascia di resistenza attuale a 9,9 euro mi farebbe cambiare idea su Unicredit. 

Vice-direttore di Trend-online, classe 1978.
Dopo aver concluso gli studi presso il Liceo Classico "Antonio Calamo" di Ostuni mi sono affacciato al mondo della economia.
Da circa un ventennio mi occupo di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività del promotore finanziario, nel 2005 sono entrato nel team di Trend-online con l'incarico di redattore, per diventare in seguito vice-direttore della testata. Tra le altre innumerevoli attività, mi occupo di intrattenere i rapporti con tutti gli esperti, analisti e trader, interpellati quotidianamente da Trend-online.

Il mio motto è? "La vita è come uno specchio, se la guardi sorridendo ti sorriderà".

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